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Il 12 dicembre sciopero generale per cambiare la manovra finanziaria del Governo

Manifestazione regionale a Trento. Partenza del corteo alle 9 da via Verdi

Il 12 dicembre sciopero generale per cambiare la manovra finanziaria del Governo

Una manovra finanziaria che non ha nessun impatto sulla crescita economica. Lo dice il ministero dell'Economia stesso: la legge di bilancio produrrà un aumento del Pil pari a zero. Mentre l’industria manifatturiera continua a ridurre i suoi fatturati, mentre i salari e le pensioni non riescono a recuperare il potere d’acquisto perso, mentre la crescita economica ristagna, il Governo Meloni rinuncia di fatto ad ogni politica anticiclica e riduce di fatto gli investimenti pubblici proprio quando il Pnrr, senza il quale l’Italia sarebbe in recessione da due anni, va a concludersi.
Ecco perché la Cgil ritiene la manovra in questi giorni approdata in Parlamento figlia di una logica di austerity che rischia di aggravare la stagnazione economica, invece di rilanciare sviluppo e crescita. Una manovra di appena 18 miliardi di euro che la Cgil boccia in moltissimi dei suoi punti. Per questa ragione ha convocato uno
sciopero generale il 12 dicembre. Le confederazioni regionali di Trento e Bolzano hanno organizzato una manifestazione nel capoluogo trentino. Il corteo partirà da via Verdi alle 9 per raggiungere corso 3 Novembre, sotto il Commissariato del Governo, dove si svolgeranno gli interventi conclusivi.


Il Governo sostiene di aver tagliato le tasse. In realtà taglio del cuneo fiscale e riduzione dell’Irpef li hanno pagati nella loro complessità lavoratori dipendenti e pensionati. Negli ultimi tre anni, infatti, sono stati loro a versare 25 miliardi di tasse in più a causa del drenaggio fiscale conseguente alla mancata indicizzazione dell’Irpef. Si va dai 700 euro di perdita netta per un reddito da 20.000 euro, ai 2.000 euro di perdita per un reddito da 35.000. Un’ingiustizia fiscale che penalizza i soli redditi fissi (non chi è in flat tax, non le rendite, non i profitti). È un meccanismo che va assolutamente fermato.
Nella manovra non ci sono risorse adeguate per la sanità, per le scuole, per l’assistenza agli anziani, per garantire il diritto alla casa, per migliorare il trasporto pubblico, per salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Non va meglio per i pensionati e le pensionate: l’aumento delle pensioni minime sarà di soli 3,13 euro al mese. Di fronte alla fuga dei giovani il Governo resta immobile e continua a snocciolare i dati sull’aumento dell’occupazione, non dicendo che a crescere è l’occupazione precaria e poco retribuita.


Cambiare per la Cgil è possibile. E lo sciopero generale serve anche a sollecitare il Parlamento in questa direzione. Tra le richieste la restituzione del fiscal drag e la sua neutralizzazione per il futuro; il rinnovo di tutti i contratti nazionali di lavoro privati e risorse aggiuntive per i contratti pubblici per difendere e rafforzare il potere d’acquisto, cui affiancare una vera detassazione degli incrementi per tutte e tutti; il rafforzamento e l’estensione della quattordicesima per pensionate e pensionati; il blocco dell’aumento automatico dell’età pensionabile per tutte e tutti, una maggiore flessibilità in uscita e una pensione contributiva di garanzia per precari e discontinui; vere politiche industriali per i settori manifatturieri e per i servizi; il contrasto alla precarietà e al lavoro povero, nero e sommerso e il rafforzamento del sistema pubblico dei servizi: sanità, istruzione e ricerca, non autosufficienza, emergenza casa, diritto allo studio, trasporto pubblico.


Le risorse non mancano. Basta avere il coraggio di prelevarle dove ci sono. La Cgil ha proposto un contributo di solidarietà all’1% della popolazione più ricca, per finanziare politiche a beneficio del restante 99%. La scelta che garantirebbe 26 miliardi all’anno in più. E ancora lotta all’evasione fiscale, tassazione equa di profitti ed extra profitti, stop al riarmo.


Lo sciopero del 12 dicembre riguarda tutti i settori pubblici e privati. Lavoratrici e lavoratori incroceranno le braccia per l’intera giornata. Nei settori e comparti tenuti al rispetto della Legge n. 146/90 saranno garantite le prestazioni indispensabili, in osservanza delle regolamentazioni di settore.


Trento, 4 dicembre 2025

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