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Trentino in rallentamento. Servono misure urgenti e straordinarie per sostenere la crescita

L'analisi di Banca d'Italia sull'economia regionale preoccupa i sindacati

Le preoccupazioni di Cgil Cisl Uil sull’andamento dell’economia trentina e su una crescita decisamente in affanno trovano conferma nell’analisi di Banca d’Italia sullo stato dell’economia regionale nei primi sei mesi del 2025. “I dati confermano che la crescita è molto debole, una tendenza che si lega a filo doppio con il rallentamento del settore industriale trentino, i cui segnali di crisi si sono manifestati già nella seconda metà del 2023, sono stati confermati nel corso del 2024 e ora fanno prevedere un ulteriore calo dei fatturati nei primi sei mesi del 2025. Una dinamica che ha un effetto diretto sull’occupazione. Se è vero come è vero che la disoccupazione in Trentino si mantiene molto bassa, negli ultimi mesi è cresciuto in modo significativo il ricorso alla cassa integrazione e, parallelamente, si è ridotta l’occupazione in un settore, quello industriale, che garantisce migliori condizioni di occupazione e retribuzioni”, affermano i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Largher che sottolineano anche come la frenata del sistema industriale produca effetti negativi “sulla crescita economica del nostro territorio, che presumibilmente attesterà la crescita del Pil intorno allo zero virgola.
A completare il quadro il tema degli investimenti: pur in un contesto di costo del denaro contenuto l’esposizione bancaria delle imprese non cresce, perché languono gli investimenti. Senza investimenti, però, non si fa crescita né si è competitivi. “Anche se il Rapporto sottolinea buone performance sul fronte del terziario e, in particolare, del turismo, bisogna essere consci del fatto che questo segmento non è in grado di trainare da solo la ripresa economica”, insistono i tre segretari.
Da qui l’appello alla Giunta provinciale ad aprire il confronto su
l piano per il rilancio del manifatturiero, annunciato nei giorni scorsi, e a condividere misure per il rilancio del comparto secondario, e degli investimenti in innovazione e sviluppo. “Siamo pronti a dare il nostro contributo, come abbiamo fatto sul patto per i salari, ma è importante passare in tempi rapidi dalle parole ai fatti”, concludono.


Trento,
6 novembre 2025

 

 

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