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Nuovo Imis. Il Comune mantenga sulla casa le risorse risparmiate dal canone concordato

Sindacati e Acli: pronti a confrontarci con Palazzo Thun sulle misure più idonee per sostenere gli inquilini

Nuovo Imis. Il Comune mantenga sulla casa le risorse risparmiate dal canone concordato

Un milione e ottocento mila euro. A tanto dovrebbero ammontare, stando ai calcoli del Comune di Trento, le maggiori entrate ottenute modificando l’aliquota Imis sul canone concordato, che passerà dalla soglia agevolata di 0,35% all’1%. Su questo “tesoretto” Cgil Cisl Uil e Acli sono stati chiari: sono risorse che devono restare interamente sul capitolo casa e dovranno finanziare interventi per sostenere gli inquilini in un mercato dell’affitto che a Trento è molto complesso per i costi elevati degli immobili e per la pressione degli affitti turistici e a studenti. I rappresentati delle quattro sigle, Manuela Faggioni, Michele Bezzi, Walter Largher e Walter Nicoletti, hanno posto sul tavolo del sindaco Ianeselli la loro proposta, rilanciando anche la richiesta di aprire un tavolo con l’amministrazione comunale per individuare insieme gli strumenti migliori per sostenere le famiglie, le lavoratrici e i lavoratori in cerca di un’abitazione in affitto.
“Per quanto ci riguarda il canone concordato può e deve rimanere uno strumento per calmierare il mercato – hanno sottolineato -. Sicuramente sono necessarie delle modifiche per renderlo più efficace. In ogni caso comprendiamo la valutazione del Comune di Trento, ma riteniamo indispensabile che l’investimento sulla casa non si riduca di un euro”.
Sindacati e Acli guardano con interesse anche alla proposta di neutralizzare l’Imis per quanti immettono sul mercato un alloggio sfitto. A suscitare perplessità è invece la scelta di ridurre, seppur di uno 0,05%, l’aliquota per i proprietari di immobili ad uso abitativo. “E’ vero che si tratta di una piccola cifra, probabilmente utile per una gestione più efficace e uniforme dell’imposta, dal nostro punto di vista però non ha alcun senso mettere sullo stesso piano quanti affittano e quanti tengono una casa chiusa. Vanno messe in campo tutte le misure possibili per incentivare l’immissione sul mercato di immobili liberi”.
Proprio per questa ragione Cgil Cisl Uil e Acli guardano anche alla Giunta provinciale. “La leva fiscale è indispensabile per incoraggiare gli affitti e scoraggiare la speculazione. L’Esecutivo ne prenda atto ed elabori una misura coraggiosa che vada in questa direzione”, concludono.

Trento, 14 ottobre 2025

 

 

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