Riforma Icef. Servono correttivi per un welfare più inclusivo
La proposta della Giunta non convince ancora il sindacato. Cgil Cisl Uil: ci aspettiamo modifiche per sostenere in modo più ampio ed efficace famiglie, anziani e disabili
La riforma dell’Icef assunta oggi, in preadozione, dalla giunta provinciale non convince il sindacato confederale. Cgil Cisl Uil hanno già espresso i propri dubbi nell’ambito del confronto nel Comitato Icef, ma auspicano che la discussione in consiglio provinciale possa apportare significativi miglioramenti per rendere lo strumento provinciale di valutazione del reddito più adatto alle mutate condizioni della società trentina e, soprattutto, rispondente in modo più efficace e ampio ai bisogni crescenti delle famiglie, degli anziani, dei disabili e delle persone in condizioni di fragilità.
Le maggiori perplessità del sindacato sono legate al fatto che il nuovo modello è penalizzante per le famiglie con due redditi, non valorizza l’occupazione femminile e rischia concretamente di danneggiare famiglie numerose e disabili. Inoltre, non risponde in modo efficace ai bisogni delle famiglie perché ancora una volta non si prevede alcuna indicizzazione all’inflazione, richiesta che Cgil Cisl Uil avanzano da anni ormai. “Ci appelliamo alla coerenza della giunta provinciale e, in linea anche con la visione del Protocollo sui salari, riteniamo possano crearsi le condizioni per una riforma dell’Icef che produca un concreto allargamento del perimetro del welfare provinciale per le famiglie, per i disabili, per gli anziani e per chi è a rischio povertà, senza disincentivare l'occupazione femminile – sottolineano i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Largher -. Anche perché così come preadottato dalla Giunta il testo produce moltissime incertezze per le famiglie trentine che non sanno se e su quali forme di sostegno potranno ancora contare”.
Le tre sigle, nel contempo, rimarcano che nel confronto in seno al Comitato Icef sono stati condivise alcune modifiche di fondo, in particolare l'aumento del peso del patrimonio ai fini dell'indicatore, il mantenimento della scala di equivalenza e l'obbligo di dichiarare le proprietà immobiliari all'estero. “Anche per questa ragione restiamo convinti che si possano apportare cambiamenti alla riforma, se da parte della Giunta verrà favorito un confronto franco e privo di posizioni pregiudiziali. L’obiettivo condiviso dovrebbe essere quello di rendere più moderno ed efficace il welfare provinciale e su questo siamo pronti a continuare a dare il nostro contributo”, concludono i tre segretari.
Trento, 1° agosto 2025