Ebara Pumps Europe. Sciopero per il contratto aziendale
La mobilitazione ha interessato gli stabilimenti di Cles e Gambellara
Non si ferma la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori di Ebara Pumps Europe per il contratto aziendale. Anche oggi, 3 giugno, i dipendenti degli stabilimenti di Cles e di Gambellara (Vicenza) hanno scioperato in concomitanza con la visita del presidente giapponese EBARA e della sua delegazione.
EBARA PUMPS EUROPE, multinazionale giapponese che opera nel settore delle pompe da oltre 30 anni occupa 550 dipendenti nei 2 stabilimenti in Italia, più di 230 nello stabilimento di Cles oltre al personale, da troppo tempo, precario.
Ogni giorno, da quando a metà aprile la trattativa di rinnovo dell’integrativo aziendale è saltata per responsabilità dell’azienda, i dipendenti rivendicano attraverso iniziative di lotta con scioperi articolati, quanto richiesto nella piattaforma presentata all’azienda fin dal mese di ottobre 2024.
La trattativa si è interrotta per la posizione ideologica della direzione aziendale, in linea con l’inaccettabile linea di Federmeccanica sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, che punta a ridurre i salari, addirittura in questo caso oltre a non voler garantire un adeguamento del salario aziendale al reale costo della vita, si vuole togliere una parte del salario certo già contrattato in passato, posizione che i lavoratori non hanno intenzione di accettare.
Grave chiusura da parte aziendale anche sul rinnovo della parte normativa per riconoscere condizioni di miglior favore per l’occupazione e la stabilizzazione dei lavoratori precari, maggior tutela per i lavoratori over 55 nella malattia, condivisione sui processi di valutazione del personale in riferimento alla reale professionalità.
La Fiom-Cgil del Trentino, unitamente ai lavoratori e alle lavoratrici Ebara P.E. auspica la riapertura di una vera trattativa. Se ciò non avverrà continueranno le iniziative di lotta per conquistare un accordo aziendale dignitoso e che risponda alle esigenze dei dipendenti.
Trento, 3 giugno 2025