Referendum dell’8 e 9 giugno. Cinque sì per cambiare in meglio il Paese
Ridurre le tutele non è stata la ricetta vincente per la nostra economia. Ora si possono abrogare regole ingiuste e estendere diritti Il 5 giugno grande festa finale a Trento con dibattiti e la musica della tribute band Emozione Vasco
L’8 e il 9 giugno si vota per i referendum su lavoro e cittadinanza. La Cgil del Trentino sostiene cinque sì e in queste mesi si è spesa per informare cittadini e cittadine, lavoratrici e lavoratori sul tutto il territorio provinciale dal centro alla periferia. “Il primo ostacolo da superare è l’astensionismo – ammette il segretario generale Andrea Grosselli -. Votare è un esercizio democratico perché permette ai cittadini di scegliere. Con i referendum si ha la possibilità di decidere in modo diretto. Qui si vota per dire se vogliamo migliorare le regole sul lavoro, superare alcune storture dei licenziamenti illegittimi che mortificano il lavoro, mettere un freno alla precarietà che non ha prodotto più ricchezza per la nostra economia, ma solo un aumento della povertà lavorativa, con il restringimento delle prospettive di vita e la spinta a moltissimi giovani qualificati ad andare fuori dai confini provinciali e nazionali. Siamo chiamati a dire se vogliamo un lavoro più sicuro, con meno incidenti e morti sul lavoro. Possiamo scegliere di avere una società più inclusiva dove non ci sono cittadini di serie A e di serie B. Per questa ragione il nostro appello è andare alle urne, eserciate il diritto di scegliere. Si possono finalmente cambiare regole ingiuste ed estendere i diritti”.
Di diritti ed equità parla anche Maja Husejic, portavoce del comitato provinciale per il quinto referendum. “La cittadinanza è un diritto, non un premio né una concessione. Questo referendum è l’occasione per rendere cittadine e cittadini persone straniere che vivono da tantissimi anni in Italia, magari che sono nati in questo paese, che sono perfettamente integrati economicamente e socialmente. Non cambiano i requisiti di reddito, culturali e penali. Si chiede solo di accorciare il tempo di attesa. Votare è riconoscere valore alla democrazia”.
Cosa dicono i cinque quesiti
Il quesito 1 interviene sui licenziamenti illegittimi nelle grandi aziende. Se vince il sì chi è stato licenziato ingiustamente può chiedere di riavere il proprio posto di lavoro.
Il quesito 2 è per i licenziamenti illegittimi nelle aziende con meno di 15 dipendenti. Oggi se si resta senza lavoro ingiustamente si ha diritto ad un indennizzo fino ad un massimo di 6 mensilità, a prescindere dall’anzianità di servizio o dai carichi familiari. Se vince il sì sarà il giudice a stabilire un equo risarcimento, che quindi potrà essere più alto.
Il quesito 3 parla di precarietà e vuole introdurre delle causali oggettive per i contratti a termine. Se vince il sì si riduce la precarietà del mondo del lavoro.
Il quesito 4 chiede che in caso di infortunio sul lavoro per i lavoratori in appalto, la responsabilità si estenda anche all’azienda appaltante. Se vince il sì si rafforzala sicurezza sul lavoro e si riducono gli infortuni perché si estende la catena della responsabilità.
Il quesito 5 parla di cittadinanza e chiede di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza necessari per fare richiesta di diventare cittadini italiani. Nulla cambia sulle altre regole, ma in questo modo l’Italia si allinea alla maggioranza dei Paesi europei.
I numeri della campagna
La Cgil del Trentino si è impegnata molto in questi mesi coinvolgendo attivisti, delegati e volontari per informare sui contenuti dei referendum. Ad inizio anno è stato avviato un percorso di formazione che ha coinvolto 300 tra delegati e funzionari per un totale di 500 ore di formazione. A marzo è cominciata la campagna elettorale con una presenza capillare sul territorio, con gazebo, volantinaggi, assemblee territoriali e nei luoghi di lavoro. In questi mesi sono stati percorsi circa 5000 chilometri, organizzati oltre 70 gazebo e volantinaggi e distribuiti 200.000 volantini. Sono state svolte 250 assemblee sul territorio e nei luoghi di lavoro per 7000 mila cittadini e lavoratori incrociati. In totale le persone coinvolte sono state oltre duecento tra volontari, attivisti e la struttura Cgil.
Per il 6 giugno, ultimo giorno prima del silenzio elettorale, la Cgil sarà con i propri volontari nelle zone maggiormente periferiche, da Passo San Pellegrino a Pejo, dal Tesino a Luserna, in tutti quei piccoli comuni dove spesso la politica non arriva.
Chiusura campagna elettorale
Giovedì 5 giugno la Cgil organizza una festa per la chiusura della campagna elettorale. Dalle 18 al giardino Solženicyn - ex Santa Chiara, a Trento, si sarà musica dal vivo e approfondimenti sui quesiti referendari. Interverrà tra gli altri l'avvocato Alberto Ghidoni. Dalle 21.00 tantissima musica sulle note del Blasco con la tribute band Emozione Vasco. Per tutta la durata dell'evento sarà attivo un servizio di bar e cucina.
Come si vota
Si voterà domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15. Bisogna presentarsi al seggio con un documento di identità e la tessera elettorale. Se non si è in possesso della tessera elettorale o sono esauriti gli spazi per l'esercizio del voto si può chiederne una nuova all’ufficio Elettorale in piazza Fiera 17, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e giovedì pomeriggio dalle 13 alle 16, senza appuntamento.
Si può anche scaricare in autonomia, dal 29 maggio, il proprio attestato di voto dal link servizi.comune.trento.it/Servizi/Visualizza-comunicazioni-inviate-dal-Comune.
Oppure si può richiedere il rilascio dell’attestato elettorale in uno degli uffici delle nove Circoscrizioni suburbane, ma solo la domenica 8 giugno dalle 7 alle 13.
Trento, 3 giugno 2025