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Itea. La Giunta sterilizzi gli aumenti dei canoni sociali a partire da gennaio ‘25

Faggioni (Cgil): “Da due anni gli inquilini delle case popolari pagano affitti più alti per la mancata indicizzazione dell’Icef. Questa è una tassa occulta sui più poveri”

L’anno scorso erano stati quasi due milioni di euro di canoni aggiuntivi. Quest’anno le maggiori entrate legate alla mancata indicizzazione dell’Icef sui canoni Itea saranno in linea con il 2024. Tradotto vuol dire che da due anni gli inquilini Itea pagano di tasca propria affitti sociali più alti in conseguenza della scelta della giunta provinciale di non adeguare i canoni degli alloggi popolari all’incremento del costo della vita. E’ quanto è emerso oggi nell’ambito dell’attesa riunione del comitato provinciale sulla casa. “Senza un intervento della Giunta che sterilizzi l’aumento dei canoni dal 1° gennaio 2025, le famiglie più deboli, quelle che non possono permettersi un’abitazione nel mercato libero, pagheranno per il terzo anno consecutivo un canone più alto – ha rimarcato Manuela Faggioni Sella che per la Confederazione segue le politiche abitative -. Non solo questi inquilini non sono più ricchi, ma in molti casi hanno visto peggiorare la loro reale condizione economica. L’Icef però rileva il reddito nominale, non quello reale e dunque l’effetto degli aumenti contrattuali o semplicemente un aumento di lavoro possono produrre un aumento di reddito che non equivale ad una reale crescita della capacità di spesa. Sollecitiamo da due anni la Giunta su questo tema e da due anni la Giunta non ha messo mano all’adeguamento dell’Icef, di fatto continuando ad impoverire chi già oggi è in situazione di vulnerabilità economica”. Via Muredei, peraltro, non nasconde il proprio sconcerto per la mancata presentazione di dati puntuali . Fin dall’insediamento del tavolo abbiamo chiesto l’attivazione di un Osservatorio sulle condizioni abitative della provincia, per poter pianificare gli interventi in modo adeguato: a tutt’oggi non se ne vede l’ombra, così come del bilancio di Itea. E’ anche una questione di trasparenza”.

Per Cgil dall’incontro di oggi con l’assessore Marchiori e i vertici Itea non è venuta, nemmeno, nessuna concreta proposta per affrontare l’emergenza abitativa, sia per i nuclei in difficoltà economica sia per una fetta consistente di ceto medio che ormai, visti i rincari del mercato immobiliare privato, fa molta fatica a trovare un alloggio in linea con le proprie capacità di spesa. “E’ chiaro che non sarà il bando contro lo spopolamento dei territori periferici a dare risposte ai cittadini. Abbiamo nuovamente sollecitato un intervento fiscale di disincentivo al mantenimento di alloggi sfitti, alla limitazione degli affitti turistici e alla creazione di un Fondo per la morosità incolpevole.

L’incontro di oggi è stata l’occasione per un aggiornamento sulle graduatorie, bloccate da un anno. L’assessore ha presentato il progetto di un nuovo sistema di graduatorie, che però partirà in autunno ed entrerà a regime nel 2026. “E’ indispensabile convocare entro un mese un nuovo incontro per discutere fin da subito della revisione della legge provinciale sull’edilizia popolare e del regolamento Itea . Non possiamo permetterci altri ritardi , mentre le famiglie attendono di fare domanda per una casa popolare”.

La Cgil ha messo sul tavolo del confronto con l’assessore Marchiori anche l’urgenza di affrontare il bisogno abitativo sul mercato privato. “L’aumento dei costi di abitazioni e affitti rendono impossibile per molti lavoratori e lavoratrici , trovare una casa sul mercato privato, soprattutto nelle località a forte vocazione turistica dove gli affitti brevi hanno letteralmente drogato il mercato. L’emergenza è sotto gli occhi di tutti, l’Esecutivo la smetta di temporeggiare e di occuparsi di questioni che sono lontane anni luce dalla vita quotidiana delle cittadine e dei cittadini”.

Trento, 14 aprile 2025

 

 

 

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