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Terzo mandato. Dalla casa al lavoro le urgenze da discutere in consiglio sono altre

Cgil Cisl Uil sconcertati: non è una questione di merito, ma di metodo. Dare una corsia preferenziale alle legge elettorale è inaccettabile mentre la sanità è in affanno e le famiglie arrancano.

Ne fanno una questione di metodo più che di merito ma Cgil Cisl Uil chiedono sia respinta la proposta avanzata dalla Lega di chiedere la discussione con procedura d’urgenza del disegno di legge sul terzo mandato firmato da diverse forze della maggioranza di centrodestra. “Diamo per scontato che sia legittimo affrontare la questione degli assetti istituzionali della nostra Autonomia, dalla forma di governo fino ai modelli elettorali, magari assumendo decisioni con larghe maggioranze e mettendo al centro il contrasto ad un astensionismo crescente anche in Trentino – dicono i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Largher -. Ciò che è del tutto inaccettabile e che dal nostro punto di vista intacca la credibilità dell’istituzione, è chiedere una procedura d’urgenza visto che la legislatura scade tra tre anni. Le emergenze di cui deve occuparsi il consiglio provinciale sono altre e molto più impattanti sulla vita dei cittadini, dal nostro punto di vista”.
Per le organizzazioni sindacali giunta e consiglio dovrebbero occuparsi del problema industria in Trentino visti anche gli ultimi dati sulla cassa integrazione. “Invece la nostra richiesta di incontro all’assessore Spinelli è rimasta ancora lettera morta”, incalzano i tre segretari.
Allo stesso tempo c’è l’emergenza sanità con la carenza di 450 infermieri e un processo di invecchiamento della popolazione che rischia di rendere sempre più difficile l'accesso alle cure. E ancora il tema dell’emergenza abitativa e dei suoi costi anche a fronte dell'aumento dei costi energetici, mentre i disegni di legge sugli affitti brevi finiranno in un binario morto in attesa di una proposta “estiva” dell’assessore Failoni.
“C’è poi il tema gigantesco del bando della A22. Rischiamo di perdere la concessione di una delle infrastrutture fondamentali per il nostro territorio, nonché centrali per i futuri investimenti. E’ sconcertante e vergognoso che in questo quadro l’unico interesse di questa maggioranza sia quello di provare ad assicurare un terzo mandato al proprio leader. Dopo la vicenda degli aumenti a tre cifre delle indennità dei consiglieri regionali e il ritorno dei vitalizi, ecco riemergere l'autoreferenzialità della politica che diventa un nuovo schiaffo a lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati. Ci auguriamo che il consiglio recuperi raziocinio e ridefinisca le priorità di discussione alla luce dei bisogni reali delle cittadine e dei cittadini. In caso contrario siamo pronti a far sentire la nostra voce”, concludono Grosselli, Bezzi e Largher.

 

 

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