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Ccnl edilizia, aumento medio al secondo livello di 210 euro

Per oltre 1 milione di addetti raggiunto accordo sulla parte salariale. Recupero inflattivo dell’11% con aumento sui minimi del 18%

Ccnl edilizia, aumento medio al secondo livello di 210 euro

Intesa raggiunta nella notte. I sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil e parti datoriali Ance, Legacoop, Confcooperative e Agci, hanno rinnovato la parte salariale del contratto collettivo nazionale di lavoro industria e cooperative dell’edilizia. Il contratto interessa oltre un milione di addetti. L’aumento salariale al secondo livello (operaio qualificato) è pari a 210,60 euro, diviso in tre tranche: 93,60 euro dal 1° febbraio e altre due tranche da 58,50 euro ciascuna dal 1° marzo 2026 e dal 1° marzo 2027, con un recupero inflattivo dell’11% e un aumento sui minimi del 18%. Il contratto avrà decorrenza dal 1° febbraio 2025 e scadrà il 30 giugno 2028.
“Archiviata la parte economica – come scritto nell’accordo – c’è l’impegno di concludere entro il 28 febbraio 2025 sui temi rimasti ancora aperti: accordi su catalogo formativo nazionale, sorveglianza sanitaria, istanze del settore, premialità; denuncia unica edile ed F24 con lavori della Commissione entro sei mesi; trasferta nazionale; lavoro straordinario; non sovrapponibilità dei cicli contrattuali; prevedi; commissione classificazione. Di notevole interesse sarà la definizione della denuncia unica, trasferta ed FF24: elementi dirimenti sia in termini di semplificazione, che di ulteriore contrasto al lavoro irregolare”.
“Questo accordo conferma il valore importante delle relazioni industriali del settore. Ancora una volta le parti sociali scelgono la strada della regolarità e legalità attraverso lo strumento delle casse edili - dichiarano le segreterie nazionali di Feneal, Filca, Fillea.
“Si prosegue con le trattative insieme ad artigiani e piccola media industria, avendo come principio fondamentale e come obiettivo la salvaguardia del principio di equivalenza dei contratti. Nel settore dell’edilizia non c’è dumping fra contratti, i lavoratori hanno stessi diritti e salari”. Quindi, “con questa firma – spiegano Feneal, Filca e Fillea - siamo riusciti ad assicurare un aumento salariale davvero significativo agli addetti del settore, che consenta loro di tutelare e rafforzare il potere di acquisto”.

 

Per Giampaolo Mastrogiuseppe, segretario generale della Fillea Cgil del Trentino: «Esprimiamo grandissima soddisfazione per la chiusura dell’accordo che, va sottolineato, calcola gli aumenti sul livello base e, dunque, i livelli superiori godranno anche di miglioramenti maggiori. Questo contratto riguarda, in Trentino, poco più della metà dei 12mila lavoratori impegnati nel settore, per cui auspichiamo che ci sia una rapida chiusura dell’accordo anche da parte della Federazione degli artigiani, che interessa l’altra metà degli addetti.

Si tratta di un buon aumento stabilito a livello nazionale e, assieme alle altre sigle sindacali, presenteremo quanto prima la piattaforma per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro provinciale: le due contrattazioni, unite, potranno dunque riassorbire completamente l’inflazione e la diminuzione del potere d’acquisto dei salari. È noto a tutti, infatti, che in Trentino la crescita di prezzi è più alta rispetto al dato medio italiano.

In tal senso, speriamo che le buone relazioni sindacali che hanno caratterizzato la trattativa nazionale possano replicarsi anche a livello provinciale»

 

 

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