Industria del legno, salgono le retribuzioni per mille lavoratori trentini
L’accordo coinvolge, in Italia, 200.000 addetti, un migliaio quelli trentini
I sindacati nazionali Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl hanno sottoscritto l’accordo con Federlegno per il recupero dell'inflazione del 2024, che è stata pari all’1,1% (dato Istat). L’aumento dei minimi contrattuali (si fa riferimento al parametro140 - ac1/as2 – dunque una sorta di dato medio per livello contrattuale) a decorrere dal primo gennaio è di 24,62 euro che, sommato ai due aumenti precedenti (luglio 2023 e gennaio 2024), ammonta dunque a 292,41 euro. Se si fa un calcolo sul montante complessivo raggiunto nel triennio 2023-2025, compreso dei 600 euro di una tantum, i lavoratori del 5° livello (quello indicato prima con altre parole) beneficiano dunque di 8.884,16 euro in più.
Il nuovo accordo mostra l’efficacia del modello contrattuale “a doppia pista” che, come già lo scorso anno, ha permesso di recuperare integralmente gli aumenti inflattivi, al lordo dei costi energetici, e dunque di difendere il salario. L’accordo coinvolge, in Italia, 200.000 addetti – un migliaio quelli trentini - e prevede che l’ultimo incremento sia percepito con la busta paga di febbraio. Il comparto riguarda l’industria del legno, sughero, mobile, arredamento, boschivi e forestali: non mancano, in Trentino, le aziende impegnate in vario modo nel settore.
«Il modello cosiddetto "a doppia pista salariale" prevedeva, al rinnovo del contratto nel 2023, verifiche sul livello di inflazione per gli anni 2024 e 2025. Si tratta, in pratica, di un automatismo per recuperare in maniera sistematica il potere d’acquisto ed è uno dei pochissimi contratti che prevede questo tipo di meccanismo» spiega il Segretario generale di Fillea Cgil del Trentino Giampaolo Mastrogiuseppe. «In parole semplici – spiega ancora - nell'anno successivo si prende a parametro il valore “Ipca” dell'anno precedente e lo si utilizza per calcolare l’aumento sulle retribuzioni».