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Impianti a fune. Con gli integrativi retribuzioni cresciute del 10 per cento

Pinna (Filt): dopo il periodo difficile del Covid settore in netta ripresa. Con il 2025 ripartono i tavoli contrattuali

Un incremento contrattuale medio del 10 per cento. E’ questo il risultato raggiunto in due anni di contrattazione integrativa nelle maggiori società di impianti di risalita della provincia, quantomeno in quelle sindacalizzate. “Un passo avanti significativo che dopo un periodo di forte incertezza e contrazione del potere d’acquisto a causa delle chiusure imposte dalla pandemia Covid ha ridato fiato ai lavoratori del settore”, rivendica Franco Pinna segretario della Filt Cgil del Trentino che ha siglato l’ultimo contratto aziendale nei giorni scorsi a Pejo.

Di fatto tra il 2022 e il 2024 abbiamo rinnovato in modo acquisitivo tutti i contratti integrativi in essere, quindi Pejo, Folgarida, Madonna di Campiglio, Tonale, Pinzolo, Lavarone/Folgaria, Trento Funivie e San Martino. Chiaramente gli accordi aziendali hanno caratteristiche diverse, ma per tutti i lavoratori, circa un migliaio tra fissi e stagionali, hanno rappresentato un miglioramento delle buste paga. Un risultato ottenuto grazie alla determinazione del sindacato, ma anche all’impegno delle aziende che hanno dismotrato di investire anche sui propri dipendenti, riconoscendo il contributo che danno alla chiusura positiva dei bilanci”.

 

All’indomani del Covid con l’impennata dei costi energetici e la crescita dell’inflazione non sempre le trattative sono state semplici, ma alla fine si sono firmati tutti gli accordi. “Con il 2025 ripartiranno i tavoli contrattuali e ci auguriamo di poter costruire confronti positivi. Se si investe sul personale si dà un contributo importante anche a tenere viva l’economia di una valle, che in caso contrario si spopola”, conclude Pinna

 

 

 

Trento, 6 dicembre 2024

 

 

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