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Dana. Presidio fuori dallo stabilimento di Rovereto

C’è preoccupazione per l’impatto della delocalizzazione produttiva sull’occupazione. Mobilitati anche per il rinnovo del contratto aziendale

Dana. Presidio fuori dallo stabilimento di Rovereto

Cresce la preoccupazione e la frustrazione tra gli operai della Dana. L’azienda non ha fornito nessuna rassicurazione né impegno scritto sul trasferimento di una parte della produzione in Messico e ha rifiutato le richieste avanzate dai lavoratori per il rinnovo del contratto integrativo. Per queste ragioni, dopo aver proclamato il 22 novembre scorso lo stato di agitazione con la sospensione degli straordinari e della flessibilità, questa mattina la Rsu ha indetto un presidio di protesta fuori dallo stabilimento di Rovereto. Un altro ne verrà organizzato oggi pomeriggio, sempre a Rovereto, dalle 16 alle 17. La mobilitazione riguarda entrambi i siti produttivi.

 

Gli operai temono l’impatto della delocalizzazione di parte della produzione in Messico. Una decisione che potrebbe rappresentare per lo stabilimento roveretano una riduzione tra il 20 e il 40% dell’attuale capacità produttiva, del 10% su Arco. In un quadro generale di contrazione del mercato europeo e dunque di riduzione delle commesse questo avrebbe effetti anche sulla tenuta dell’occupazione, secondo le maestranze. La Rsu ha chiesto chiarezza sul futuro all’azienda, ma ad oggi non c’è stata nessuna rassicurazione sufficiente.

 

Intanto è fermo il confronto sul rinnovo del contratto integrativo delle due sedi. La direzione ha comunicato di non voler aprire alcuna negoziazione sulle garanzie occupazionali e sulla riduzione della precarietà, così come la totale contrarietà ad incrementare le parti garantite del salario.

Nonostante i quasi 100 milioni di euro di utile netto registrato lo scorso anno e la distribuzione di circa 200 milioni di euro di dividendi agli azionisti, dopo mesi di incontri a vuoto la direzione di Dana si è detta disponibile soltanto ad incrementare il valore massimo teorico del premio di risultato, in modo comunque insufficiente a garantire un reale recupero del potere d’acquisto.

La Rsu prevede ulteriori iniziative di protesta anche nei prossimi giorni.

 

 

Trento, 10 dicembre 2024

 

 

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