Quote di genere. Discuteremo di abolirle quando avremo raggiunto le pari opportunità
Coordinamenti Donne Cgil e Spi: gravissime le parole della vicepresidente Gerosa. Per coerenza rinunci alla delega sulle pari opportunità
“Il tentativo di affossare il disegno di legge sulle quote di genere in giunta regionale è grave e fuori dal tempo. Ma è del tutto incredibile che i giudizi più duri arrivino dalla vicepresidente della giunta provinciale, la consigliera Gerosa che ha anche le deleghe sulle pari opportunità. A far innorridire sono le sue parole, dimostrazione di una concezione lontana anni luce dalla consapevolezza sulle diseguaglianze di genere che ancora profondamente segnano la nostra società”. Lo affermano Manuela Faggioni e Claudia Loro, alla guida rispettivamente dei Coordinamenti donne di Cgil e Spi del Trentino. “La posizione della vicepresidente, così come di diverse consigliere di centrodestra è la dimostrazione di quanto ancora la cultura maschilista sia radicata nella nostra comunità. Parlare di quote rosa come se si trattasse di una “riserva indiana” è un ragionamento pericoloso e fuori dalla realtà. Siamo tutti d’accordo infatti che in un mondo perfetto, in cui non esistono diseguaglianze e disparità tra i generi, le quote rosa sarebbero un assurdo privilegio. La realtà in cui viviamo, però, è ben diversa, dunque prevedere con le quote rosa una rappresentanza paritaria tra i generi, così come presenti nel consiglio regionale, è necessario non solo opportuno. Peraltro nei contesti in cui esistono leggi che sostengono pari rappresentanza di genere, come la legge Golfo Mosca sui consigli di amministrazione, la rappresentanza femminile c’è. A dimostrazione che le norme possono sostenere il cambiamento. Dunque altro che fallimento della democrazia, per noi è esercizio corretto della democrazia.
Se questo però è il pensiero della vicepresidente chiediamo che come atto di coerenza rimetta nella mani del presidente Fugatti le deleghe sulle pari opportunità”.
Trento, 17 ottobre 2024