Scomparso Gianni Cretti, storico sindacalista trentino
E’ stato sempre una persona disponibile, disposta all’ascolto e alla discussione, un instancabile mediatore
“La solidarietà dei fatti”. E’ questa l’idea di sindacato che per una vita intera ha animato l’impegno di Gianni Cretti nella Cgil del Trentino. Gianni è scomparso ieri all’età di 78 anni e la Camera del lavoro e tutta l’assemblea generale lo ricordano già con grande nostalgia ed esprimono vicinanza al figlio Bruno e a tutta la famiglia.
Delegato alla Cartiere del Garda Gianni entra in Cgil del Trentino nei primissimi anni ‘70, nel 1973 diventa segretario di zona per il territorio del Basso Sarca e nel ‘76 entra a far parte della segreteria confederale. In quegli anni si impegna instancabilmente per migliorare le condizioni di vita e lavoro degli operai, organizzando e partecipando a numerose battaglie sindacali. Contribuisce alla creazione della cooperativa unità operai, poi diventata coop, e alla creazione della mensa per i lavoratori e le lavoratrici, all’organizzazione dei consigli di zona. Anni di grande attivismo di cui è stato protagonista sempre con azioni concrete perché concreto era il suo modo di interpretare l’attività sindacale.
Alla fine degli anni ‘70, con le prime avvisaglie della crisi industriale che avrebbe travolto molte fabbriche roveretane, assume l’incarico di segretario della Cgil nella zona di Rovereto dove resta fino ai primi anni ‘90.
Sono anni molto complessi in cui le fabbriche chiudono e i disoccupati aumentano. Nel 1981 gli iscritti alle liste di collocamento sono 15mila, tra il 1978 e il 1981 l’industria ha perso più di 2300 occupati. Sono anni di manifestazioni e scioperi, ma anche di grandi sperimentazioni e innovazioni. E Gianni ne fu uno dei protagonisti sindacali, sotto scrivendo il primo accordo sperimentale di mobilità per la Grundig nel 1980, partecipando alla definizione della Legge per il Lavoro nel 1983 con le prime misure di sostegno per i disoccupati, il Progettone per valorizzare e non mortificare chi rimaneva senza un’occupazione e la creazione dell’Agenzia del lavoro nel 1986, in cui le politiche del lavoro diventavano materia di concertazione tra istituzioni e parti sociali. Un esperimento unico in Italia.
Negli anni ‘90 Gianni si dedica alla costruzione dei primi mattoni del welfare provinciale, la previdenza integrativa con Laborfonds, l’indicatore Icef per accedere alle misure di sostegno per le famiglie trentine. Ancora una volta nel segno della “solidarietà dei fatti”. Contribuisce sempre in quegli anni anche alla definizione della legge sulla disoccupazione per le piccole imprese che estendeva i trattamenti di disoccupazione anche ai lavoratori e alle lavoratrici delle realtà più piccole.
E’ stato sempre una persona disponibile, disposta all’ascolto e alla discussione, un instancabile mediatore, alla ricerca sempre della migliore soluzione possibile. Una caratteristica che gli è stata riconosciuta insieme alla competenze negli anni Duemila, quando nel pieno di una nuova crisi industriale è stato chiamato a far parte della task force provinciale per le crisi aziendali.
Andato in pensione si è dedicato allo Spi del Trentino di cui ha guidato il comitato direttivo fino al 2014.
La Cgil del Trentino saluterà Gianni Cretti domani, 17 ottobre, alle 18,30 nella sede di Rovereto, in via del Garda .
Trento, 16 ottobre 2024