Lavoro. Per i giovani il nodo è la qualità di occupazione e retribuzioni
Diaspro (Fp Cgil): nel sociale professionalità non valorizzate. Quasi vent’anni per rinnovare il contratto integrativo
“Il tema non è tanto il desiderio alla stabilità lavorativa, ma quanto evidetemente il posto fisso, soprattutto in alcuni settori, non risponda alle aspettative dei giovani in termini di adeguate retribuzioni, valorizzazione delle competenze e della professionalità, conciliazione tra tempi di vita e lavoro. Sicuramente l’ambito del sociale è uno tra quelli dove queste attese sono lontane da trovare soddisfazione”. Commenta così Luigi Diaspro, segretario provinciale della Fp del Trentino i risultati dell’indagine sulle giovani e i giovani lavoratori condotta dall’Associazione Giovani cooperatori trentini. “L’analisi ha il pregio di individuare una dinamica su cui concordiamo. Il tema, però, è trovare anche le spiegazioni a questo fenomeno. Dal nostro punto di vista non è che i ragazzi fuggono dal posto fisso, semplicemente ritengono che in molti contesti, almeno in Trentino, il posto fisso non è retribuito come dovrebbe e non riconosce le competenze che pur loro possiedono. Visto che il tema è emerso nell’ambito degli stati generali del welfare non possiamo non ricordare che nella cooperazione sociale sono stati necessari ben 18 anni per arrivare al rinnovo del contratto integrativo provinciale. E’ stato raggiunto, anche grazie alla responsabilità delle parti sindacali, un risultato sodfdisfacente, ma non possiamo parlare sicuramente di un punto di arrivo”.
Il tema per il sindacalista è l’attrattività del settore. “Troppo spesso a chi opera nel sociale si richiedono competenze e titoli elevati, perché si presta un servizio per conto del pubblico, poi però gli stipendi sono bassi. L’abnegazione e l’impegno che moltissimi dipendenti delle cooperative mettono nel loro lavoro viene dato quasi per scontato, scambiando la professionalità a volte con il volontariato. E’ una logica che va superata. Allora è importante superare il gap con i salari pubblici per garantire che alle stesse professionalità corrispondano le stesse retribuzioni. Oggi non è ancora così anche se il rinnovo contrattuale ha segnato un passo in avanti. Quindi in un ragionamento, sicuramente molto utile, sulle priorità dei giovani lavoratori impone anche l’impegno ad interrogarsi sul recupero di attrattività e su quali soluzioni costruire”, conclude Diaspro.
Trento, 7 ottobre 2024