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Famiglie cooperative. La quota variabile del contratto dovrà essere residuale

Filcams, Fisascat e Uiltucs precisano: si discute di una contrattazione emergenziale non strutturale, legata al risanamento delle situazioni di criticità. Non accetteremo tagli di salario

Prosegue la trattativa per il rinnovo del contratto provinciale delle famiglie cooperative. L’ultimo incontro, tenutosi ieri, ha evidenziato come la discussione sia ancora aperta e lontana da una conclusione definitiva. Tuttavia, c’è la chiara intenzione di trovare la migliore soluzione possibile, sia sul piano normativo sia su quello delle retribuzioni. Tra i nodi ancora da sciogliere vi è la questione della variabilità salariale. Su questo tema, i sindacati—Filcams, Fisascat e Uiltucs—hanno accettato di confrontarsi, su mandato delle lavoratrici e dei lavoratori, ponendo però precise condizioni.

In un comunicato congiunto, i segretari provinciali Luigi Bozzato, Fabio Bertolissi e Stefano Picchetti hanno chiarito che l’introduzione di una quota variabile nel rinnovo provinciale non potrà che essere residuale rispetto alla composizione dell’aumento salariale. Inoltre, qualsiasi apertura a discutere di una quota residua di variabile è vincolata al fatto che un rinnovo di tal tipo non potrà avere valore strutturale, ma solo emergenziale, finalizzato a contribuire al risanamento e all’efficientamento della gestione delle famiglie cooperative in difficoltà economica. Questo processo dovrà essere documentato sulla base di parametri condivisi e trasparenti.

L’obiettivo è quello di portare le cooperative in difficoltà allo stesso livello di quelle più solide, ma una volta raggiunto questo risultato, si dovrà tornare all’impianto della contrattazione preesistente. Nonostante questi importanti sviluppi, il percorso di trattativa rimane ancora lungo e complesso. L’apertura delle trattative non implica aver già delineato completamente il contenuto del nuovo contratto, e sarà necessario un impegno significativo da entrambe le parti per definire tutti gli aspetti ancora in discussione.

In sintesi, le organizzazioni sindacali restano al tavolo con senso di responsabilità per costruire un rinnovo contrattuale adeguato alle condizioni attuali, ma non intendono firmare cambiali in bianco che possano peggiorare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori. È chiaro che i dipendenti non potranno essere costretti a sobbarcarsi i costi del risanamento con tagli salariali.

 

Trento, 13 settembre 2024

 

 

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