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Permessi studio per i corsi abilitanti: Saremmo in tempo per una soluzione condivisa

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I corsi abilitanti sono un’opportunità che centinaia di migliaia di docenti in tutta Italia attendevano da anni come un passaggio cruciale per il proprio futuro professionale. Come FLC CGIL avevamo giocato d’anticipo per arrivare pronti al momento in cui i Ministeri, MIM e MUR, avrebbero dato luce verde. Fino al 2023 la frequenza dei corsi abilitanti non era nemmeno contemplata tra i casi per la concessione di permessi studio. Con la pubblicazione in Gazzetta del decreto che lanciò i corsi abilitanti, seppur tardiva, sollecitammo l’amministrazione a intraprendere con noi un lavoro affinché la loro frequenza fosse compresa tra i casi previsti per la concessione delle 150 ore di permessi studio retribuiti. A fine anno firmammo un accordo in cui la frequenza dei corsi non fu solo inserita tra i casi possibili ma le fu data carattere di priorità.
A poco più di otto mesi da allora ci troviamo nella situazione paradossale in cui i docenti che ripongono maggior interesse in questi corsi, i precari che per ambire a un posto a tempo indeterminato dovranno superare un concorso in cui l’abilitazione sarà pre-requisito essenziale, vedono il termine di presentazione delle domande per il diritto allo studio fissato all’11 novembre, e riceveranno un riscontro alla propria domanda, nella migliore delle ipotesi nell’ultima decade di novembre: a quel punto i corsi in svolgimento saranno in fase avanzata se non quasi conclusiva se si considera che i Ministeri spingono affinché si chiudano entro il 31 dicembre 2024 per ripartire subito con un secondo round. Il risultato è che oggi i docenti iscritti non sanno che pesci prendere per conciliare la frequenza dei corsi, un importante numero di ore di tirocinio diretto da svolgere in aula che si aggiungono al nuovo incarico a tempo determinato che assumeranno la settimana prossima e i propri impegni e carichi di famiglia. E’ noto che questa situazione si deve in buona misura al grave ritardo nella pubblicazione dei decreti ministeriali attuativi per l’avvio dei corsi, giunti solo in primavera inoltrata, ma le responsabilità di Roma non sono motivo sufficiente a giustificare inerzia a livello locale. Una soluzione che consentirebbe di evitare un disordine annunciato sarebbe a portata di mano: sarebbe sufficiente anticipare la data per la presentazione delle domande al 16 settembre, data peraltro già prevista per la presentazione delle domande dei docenti assunti a tempo determinato direttamente dal Servizio reclutamento, un numero a dir poco risibile rispetto alla vasta platea di docenti che saranno assunti dai dirigenti scolastici mediante la cosiddetta “chiamata unica” della settimana prossima – parliamo di numeri ben al di sopra di duemila docenti – di cui molti iscritti ai corsi abilitanti presso atenei e istituzioni sparse in tutto il Paese. Mercoledì abbiamo scritto all’assessore Gerosa e alla dirigente del Dipartimento Istruzione Mussino chiedendo un incontro urgente per tentare di raggiungere una soluzione semplice e condivisa per rendere ordinato un passaggio che per questi docenti appare sempre più stretto. A oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

Raffaele Meo SG FLC CGIL del Trentino

 

 

Trento,4 settembre 2024

 

 

 

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