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Invecchiamento. Urgente riformare l’assistenza domiciliare

Cgil e Spi: da sola però non basta. Serviranno anche nuovi posti delle Rsa e più personale. La Giunta investa anche su chi già oggi opera nelle strutture

Invecchiamento. Urgente riformare l’assistenza domiciliare

Non si può gestire l’invecchiamento della popolazione a risorse invariate. Se crescono i bisogni è necessario ampliare i servizi, sia quelli residenziali in Rsa sia quelli di prossimità. Certamente esiste un problema di risorse, perché nuovi posti letto costano, e anche di personale, perché già oggi gli organici sono in sofferenza. Proprio per questo bisogna cominciare a lavorare da subito a soluzioni strutturali che affrontino anche il nodo della mancanza di personale, investendo sulla formazione, sulla qualità del lavoro, ma inevitabilmente, come ha detto lo stesso assessore, rivolgendosi oltre confine e attraendo infermieri e oss stranieri. Nuove Rsa saranno essenziali e insostituibili con l'aumento del numero di persone anziane residenti. Una scelta che deve andare anche nella direzione di valorizzare e rafforzare il sistema pubblico". E’ questa l’analisi di Cgil, Fp e Spi del Trentino, che con i segretari Andrea Grosselli, Luigi Diaspro e Claudia Loro chiedono un investimento importante e lungimirante e anche innovativo, copiando dalle migliori esperienze estere. “Concordiamo con l’analisi dell’assessore, invece, sul potenziamento della domiciliarità dell’assistenza socio assistenziale e sanitaria. Siamo convinti quanto lui che è importante tenere un anziano il più a lungo possibile in casa propria. Per farlo, però, bisogna investire maggiormente sui servizi territoriali, migliorare l’integrazione tra sanitario e socio assistenziale, avere più personale e più qualificato. E ancora rafforzare la prevenzione e i sani stili di vita. In caso contrario si riversa tutto il peso della gestione sulla famiglia, molto spesso sulle donne. Bisogna partire allora da una revisione dell’attuale sistema di assistenza domiciliare che non è più rispondente ai bisogni, aumentati, delle famiglie. L’assessore alla Salute aveva assunto un impegno al tavolo appalti. Siamo in attesa di una convocazione”.
I sindacati condividono anche la posizione sull’invecchiamento attivo e la prevenzione. “Sono tutte posizioni condivisibili. E’ evidente, però, che non si possono fare le nozze con i fichi secchi. Se non vogliamo disegnare progetti che restano solo sulla carta bisogna anche rafforzare la spesa pubblica su questi segmenti”, concludono Grosselli e Loro.

Sull’oggi si sofferma Luigi Diaspro di Fp Cgil. “Non possiamo nel contempo non sottolineare l’attuale situazione delle Rsa, nelle quali non vi sono persone autosufficienti, ma piuttosto anziani con patologie gravi e gravissime, e pazienti con patologie psichiatriche e demenze importanti che richiederebbero già oggi maggiore presenza di personale. Per questa ragione l’attuale modello assistenziale è ormai inadeguato e vanno rivisti gli attuali parametri di assistenza in base ai posti letto, poiché i pazienti da assistere non sono tutti uguali”.

I sindacati insistono anche sull’importanza della formazione per garantire maggior numero possibile di abilitazioni alle professioni maggiormente richieste, ma anche sull’urgenza di dar corso con celerità agli impegni già assunti dall’assessore Tonina per la parificazione degli stipendi fra chi lavora in azienda sanitaria e chi in APSP.

 

 

Trento, 2 settembre 2024

 

 

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