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Trento Nord. Grave il mancato sostegno del Governo alle verifiche sugli espropri dei Sin

Cgil: la realizzazione del bypass è un’occasione imperdibile per la bonifica integrale. Sullo scalo Filzi va garantita totale sicurezza per la salute dei lavoratori e dei cittadini

Agli occhi della Cgil del Trentino appare grave e incomprensibile la scelta del Governo Meloni di non sostenere il processo di verifica tecnico giuridica dei meccanismi di esproprio dei siti di interesse nazionale ex Sloi ed ex Carbochimica con risorse, peraltro già stanziate nel 2023 per le analisi geologiche del sito Sin.
In questo contesto la Confederazione ribadisce la scelta assunta dalla propria assemblea generale un anno fa sull’opportunità strategica creata dalla realizzazione del bypass ferroviario per realizzare finalmente la bonifica integrale dei due siti industriali contaminati con piombo tetraetile e idrocarburi. Bonifica che chiaramente non può prescindere dall’esproprio dei terreni. Gli interessi privati che gravano su essi rendono, come dimostrato in questi anni, impossibile immaginare l’avvio di una bonifica di quelle aree se non tramite, appunto, l’intervento impositivo pubblico.
In tal senso non si comprende lo stop del Governo che di fatto negando il sostegno economico alla valutazione dei meccanismi di esproprio e all’analisi dei modelli di bonifica rischia di allungare i tempi di intervento sui due siti.
Così come resta prioritaria la bonifica dei terreni dello scalo Filzi e dei terreni di falda. “Per quanto ci riguarda al primo posto non può che esserci massima garanzia della salute dei cittadini che vivono nelle aree limitrofe al cantiere e di tutti i lavoratori che saranno impegnati nella realizzazione dell’opera. Su questo tema non si possono fare sconti a nessuno. Pretendiamo quindi che Comune, Provincia e Rfi si adoperino affinché sull’area di sbocco delle gallerie del bypass ferroviario sia rapidamente messo in atto un piano di bonifica”.

Trento, 1° agosto 2024

 

 

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