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Retribuzioni. I confronti esclusivi sono una scelta grave

Grosselli (Cgil): “La giunta è in cerca di via libera preventivi. Così si ipoteca la valenza del tavolo e si prendono in giro lavoratrici e lavoratori”

Apprendiamo dalla stampa che oltre al tavolo provinciale sulle retribuzioni esiste un tavolo ristretto, riservato alle associazioni datoriali, dove la giunta provinciale e i suoi dirigenti discutono preventivamente con le imprese di retribuzioni. Crediamo sia un fatto grave. Escludere i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori da una discussione chiara e trasparente sulle strategie da mettere in campo per risolvere l’emergenza salariale in Trentino rischia di ipotecare la valenza stessa del confronto. Se la Giunta Fugatti fa un’operazione di “wage washing” e non è in cerca di concrete soluzioni condivise, allora davvero non ci siamo”.
E’ questo il commento a caldo del segretario della Cgil del Trentino Andrea Grosselli nell’apprendere che l’Esecutivo ha incontrato ieri i rappresentanti delle associazioni datoriali per discutere della proposta da portare al tavolo provinciale. Il tutto quando Cgil Cisl Uil non hanno nemmeno una data per una convocazione. “Chiaramente Piazza Dante ha deciso di confrontarsi anticipatamente con le imprese per ottenere un avvallo preventivo. Attendiamo una convocazione ormai da due mesi, ma dalla stampa apprendiamo che il nostro turno arriverà forse a settembre. Non partiamo con il piede giusto. Al tavolo non ci sono interlocutori di serie A e di serie B – incalza Grosselli -. Chiederemo un incontro immediato per fare chiarezza. Non ci stiamo ad essere presi in giro, né assisteremo in silenzio alla presa in giro delle lavoratrici e dei lavoratori trentini”.
Cgil ricorda che, insieme a Cisl e Uil, ha posto fin dalla prima riunione del Tavolo provinciale a gennaio un elenco di priorità per affrontare l’emergenza salariale, che vede il Trentino fanalino di coda rispetto alle regioni del nord Italia. “Dopo oltre sei mesi, non sappiamo ancora se e quali delle nostre proposte verranno accolte. Ma come minimo ci attendiamo che vengano valutate con serietà e che se ne discuta in modo trasparente. Se così non fosse non ci sono i presupposti per tenere aperto il confronto. Noi ci attendiamo misure concrete, strutturali e stabili nel tempo per ridurre il gap salariale e ridare ossigeno alle famiglie. Misure che a nostro avviso non possono prescindere da un rilancio del valore aggiunto prodotto delle nostre imprese. Solo grazie al rafforzamento degli investimenti privati nell’innovazione e quindi in un contesto di produttività crescente le dinamiche retributive potranno puntare stabilmente verso l'alto e il Trentino potrà davvero tornare attrattivo. Se non si affronta questo nodo tutte le discussioni sulle retribuzioni in Trentino e sulla capacità di inserire nel mercato del lavoro risorse umane qualificate restano solo parole”, prosegue il segretario generale aggiungendo in conclusione un’amara riflessione. “E’ pur vero che la via è stretta se la Provincia, come datore di lavoro, in un contesto di forte crescita economica, per prima ha rinunciato a far recuperare potere d’acquisto ai propri dipendenti dimostrandosi totalmente incoerente”.

Trento, 2 agosto 2024

 

 

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