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Assestamento di Bilancio 2024 occasione sprecata per il rilancio del sistema pubblico trentino

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La manovra di assestamento di bilancio appena approvata fornisce risposte parziali
ed insufficienti ai lavoratori pubblici del trentino. Sebbene la FP CGIL non si sia
mai sottratta nel merito alle interlocuzioni che hanno portato alla sottoscrizione del
protocollo di intesa del 24 giugno e, nonostante in quel protocollo vi siano risposte
parziali a molte nostre sollecitazioni, riteniamo assolutamente insufficiente lo
stanziamento di risorse che la Giunta ha messo in campo per il rinnovo del
contratto 2022/2024. Troppa la differenza tra il potere di acquisto dei salari
pubblici perso dai lavoratori a causa dell’inflazione del 2022 ed il ristoro di risorse
previsto in assestamento. Lo abbiamo detto al momento della sottoscrizione del
protocollo motivando così la nostra contrarietà, lo abbiamo ribadito anche con un
presidio nel corso della discussione sulla manovra di assestamento presidiando i
lavori dell’aula con i nostri delegati il 24 luglio. Sui salari l’aumento finanziato è pari
al 7,88% rispetto ad un IPCA del triennio che ammonta al 15,4% e pure
considerando le risorse che vengono stanziate su altre partite che riguardano però
solo una parte dei lavoratori non si va oltre un recupero complessivo del 10%. In più
il metodo delineato per il finanziamento dei prossimi contratti garantisce che in
futuro i salari reali dei lavoratori pubblici di sicuro non cresceranno. Si è tanto
parlato di attrattività del sistema pubblico e tutte le ricerche dicono chiaramente
che le retribuzioni dei lavoratori pubblici trentini non sono competitive con quelle
delle regioni circostanti. Dare un altro colpo ai salari reali non recuperando il potere
di acquisto perso a causa dell’inflazione nel 2022 e garantire che al massimo d’ora
in poi i contratti pubblici potranno al più mantenere questo livello reale delle
retribuzioni sempre che questo sia compatibile con i vincoli di bilancio, significa chiaramente
porre le basi per una ulteriore crisi del sistema. Senza l’apertura di una discussione seria
su come far crescere le retribuzioni reali del sistema pubblico
trentino si decide implicitamente per il suo smantellamento. Denunciamo inoltre la
scelta politica di destinare le risorse sul triennio successivo invece di finanziare
adeguatamente quello in corso, scelta che questa Giunta aveva tentato anche al
momento del rinnovo del contratto 2019/2021. Allora il tentativo fu respinto da una
grande mobilitazione unitaria dei lavoratori, oggi dobbiamo rilevare che le altre
organizzazioni sindacali hanno cambiato idea su questo metodo. Noi no.
La FP CGIL del Trentino continuerà a chiedere risorse alla Giunta Provinciale e non
si sottrarrà di certo al confronto nelle sedi di contrattazione, ma ritiene che
l’occasione della manovra di assestamento di bilancio del 2024 sia stata
clamorosamente mancata.
Trento 30 luglio 2024

 

 

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