La Cgil boccia l’assestamento di bilancio
Grosselli: “Nessuna misura coraggiosa per sostenere la crescita e rafforzare il potere d’acquisto di famiglie e pensionati”
“La manovra di assestamento è al di sotto delle aspettative in quanto non contiene nessuna misura coraggiosa e lungimirante per rilanciare la crescita e la produttività del Trentino né, tanto meno, interventi significativi per rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie con figli e dei pensionati, indeboliti da due anni di inflazione alle stelle”. Con queste parole il segretario generale della Cgil, Andrea Grosselli, boccia i contenuti della manovra illustrati oggi alle parti sociali. A parte gli investimenti per il nuovo ospedale, opera indispensabile, Grosselli parla di misure di piccola portata, più finalizzate ad accontentare le attese di oggi che a guardare al prossimo futuro con scelte anche di natura strutturale.
Ed in particolare sul piano delle politiche economiche Via Muredei critica l’assenza di un cambio di passo. “Ancora una volta la Giunta Fugatti si rifiuta di inserire qualsiasi elemento di selettività nelle politiche economiche ed industriali perseverando nella scelta di distribuire contributi a pioggia e sgravi fiscali per tutti. Misure che non rilanciano la produttività né spingono le imprese ad investire in innovazione di processi e di prodotti. In questo modo non si affronta il nodo della perdita di produttività del Trentino, certificata dall’Ocse sul tavolo provinciale, e il Trentino corre il rischio di diventare più povero e meno attrattivo”. Al contrario si insiste con la logica delle grandi opere infrastrutturali che non hanno un impatto significativo sulla crescita della produttività, stagnante da un ventennio, né un reale effetto duraturo sul Pil.
Allo stesso tempo la manovra fa poco anche sul fronte dell’emergenza salariale. “Al di là degli impegni verbali non c’è nulla di concreto per rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie né per incentivare la crescita delle retribuzioni sia nel comparto pubblico sia in quello privato”. L’estensione dell’esenzione alla soglia di 30 mila euro per l’addizionale Irap, secondo la Cgil, è insufficiente a compensare la perdita di capacità di spesa. I 13 milioni in più per le lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati non sono strutturali e di fatto sono pagati con il taglio delle risorse per le famiglie, in particolare quelle con figli, che non vedono adeguato l'Icef al costo della vita dal 2018, ovvero da quando governa la giunta Fugatti. “Dal nostro punto di vista lo sforzo andava concentrato sulle famiglie a partire da quelle più bisognose, allargando i beneficiari dei sostegni al reddito provinciali. Si rischia, invece, l’effetto opposto perché lo sconto fiscale finisce per fare apparire più ricchi i nuclei familiari che fanno l'Icef”.
Infine le politiche del lavoro e per l'assistenza. Cgil punta il dito contro l’assenza di misure per incentivare l’occupazione giovanile stabile e il lavoro femminile. “Sulla questione precarietà registriamo il vuoto. Invece avremmo auspicato delle misure per favorire l’assunzione stabile dei giovani, in particolare puntando sul duale e per avvicinare domanda e offerta di lavoro, anche attraverso un adeguato potenziamento dei centri per l’impiego. Serve poi un duplice impegno sul fronte delle politiche per l'assistenza delle persone più deboli, a partire dagli anziani. La Provincia deve garantire la copertura del rinnovo dell'integrativo territoriale delle coop sociali e potenziare il servizio di assistenza domiciliare, aumentando i fondi da stanziare sul protocollo di finanza locale”.
Trento, 28 giugno 2024