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Lo sconcerto della Cgil per la morte di bracciante indiano Satnam Singh

Vittima di un sistema che non accoglie. Il Trentino cambi rotta segnando la differenza

Lo sconcerto della Cgil per la morte di bracciante indiano Satnam Singh

Per il suo datore di lavoro valeva meno di una scarpa rotta la vita del bracciante indiano Satnam Singh lasciato morire dopo che un macchinario avvolgi plastica gli aveva amputato un braccio. Scaricato insieme al suo arto perché ormai non più utile per raccogliere ortaggi e frutta per le nostre tavole. La Cgil del Trentino con lo Spi esprime profondo sconcerto e amarezza per quanto accaduto a Latina e sottolinea ancora una volte che il problema dell’immigrazione clandestina e l’assenza di un sistema efficace di accoglienza tocca da vicino anche il Trentino.

 

E’ sconcertante e inumano quanto accaduto a Latina ad un immigrato clandestino, un lavoratore sfruttato nelle nostre campagne. Uno dei moltissimi stranieri irregolari su cui è facile puntare il dito contro quando si agita lo spettro della sicurezza, ma che è più comodo far finta di non vedere quando lavorano nel più totale sfruttamento.

 

Questa morte ha una responsabilità individuale, nel datore di lavoro, e una responsabilità collettiva, nell’incapacità di un Paese nel pretendere il rispetto dei diritti delle persone, delle lavoratrici e dei lavoratori, il rispetto di chi arriva sul nostro territorio per aspirare ad un futuro migliore o perché fugge da guerre e violenze e invece di un sistema di accoglienza e integrazione, trova altro sfruttamento.

 

Una realtà che non è poi così diversa da quella che vivono numerosi immigrati che arrivano in Trentino e in attesa del riconoscimento del diritto alla protezione internazionale dormono sotto un ponte, per assenza di un numero adeguato di strutture di accoglienza, anche per indisponibilità della Provincia a potenziare i posti letto disponibili. Un sistema sbagliato e ingiusto che smantellando l’accoglienza diffusa sta creando anche maggiore insicurezza sociale. Insistiamo ancora una volta nel ribadire che anche su questa partita l’Autonomia trentina potrebbe fare la differenza, scegliendo di percorrere una strada diversa da quella, fallimentare, imbocca a livello nazionale.

 

Come cittadini dovremmo cominciare a pretendere il rispetto delle regole e delle leggi, soprattutto di quelle che contrastano il lavoro irregolare e lo sfruttamento. Anche adottando scelte conseguenti come consumatori”

 

Trento, 21 giugno 2024

 

 

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