Scuola secondaria: crisi del reclutamento, vuote le graduatorie concorsuali per le assunzioni
L’allarme della Flc Cgil. Il segretario generale Raffaele Meo: “E’ urgente un impegno straordinario di reclutamento in autunno con un concorso di grande portata”
Come FLC CGIL abbiamo elaborato nostre proiezioni sulle cattedre disponibili per il prossimo anno scolastico confrontandole con le graduatorie concorsuali per le immissioni in ruolo nella scuola secondaria. Il quadro è critico. Molte classi di concorso hanno cattedre disponibili per le immissioni in ruolo, ma a fronte di questa disponibilità le graduatorie concorsuali utili sono in buona parte esaurite. La situazione più complessa riguarda la secondaria di secondo grado: le poche graduatorie concorsuali rimaste potranno coprire solo il 20 per cento delle cattedre a tempo indeterminato disponibili. L’80 per cento, dunque, resterà scoperto.
Nessuno potrà occupare quei posti a causa dell'inadeguatezza del ritmo e della consistenza del reclutamento che negli ultimi anni abbiamo evidenziato con forza. Il Servizio reclutamento della PAT ha sempre addotto motivazioni di carenza d’organico e noi, con tutta la buona volontà e senza polemica, non siamo mai riusciti a individuare ragioni valide a sufficienza da giustificare una tale scarsezza d’organico per una sezione così importante e strategica per il Dipartimento Istruzione. Quest’anno si è fatto un buon lavoro sulla scuola primaria e sul sostegno, ma sulla scuola secondaria la situazione è stagnante o persino più allarmante che in passato.
Di fronte a una situazione chiediamo all’amministrazione trentina uno sforzo straordinario: un concorso di grande portata in autunno che consenta di uscire dall’emergenza e mettere un po’ d’ordine a favore dei docenti precari, prevedendo se necessario uno sforzo inedito anche in termini di personale da dedicare alle procedure concorsuali.
A livello nazionale sono previste due grandi procedure, i cosiddetti “concorsi PNRR”, di cui uno, lo straordinario-ter, è in via di svolgimento e un secondo sarà bandito in autunno. Di fatto ordinari, questi due concorsi sono denominati "straordinari" perché sfruttando la coda del regime transitorio che si chiuderà il 31 dicembre 2024, hanno caratteri di straordinarietà che in ottica di stabilizzazione puntano ad intercettare una platea vastissima prima dell'avvento della fase ordinaria del reclutamento a regime dal 1° gennaio 2025. Vi si accede in possesso di anche uno solo dei seguenti requisiti: titolo di studio + abilitazione; titolo di studio + 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022; tre anni di servizio svolti presso le scuole statali, anche non continuativi, di cui almeno uno specifico. Non è prevista una pre-selettiva, la prova scritta è uguale per tutte le classi di concorso e segue una prova orale. I vincitori che vi accedano senza abilitazione potranno/dovranno perfezionarla a concorso sostenuto e vinto.
La nostra richiesta all’amministrazione trentina è la seguente: un grande concorso sulla falsariga dei concorsi PNNR con gli stessi ampi requisiti di accesso e, in contemporanea un concorso riservato ai soli docenti già abilitati che comunque meritano precedenza per una possibile immissione in ruolo. Sappiamo che il Dipartimento Istruzione è sempre molto prudente e non si sbilancia in concorsi su grandi numeri e requisiti d’accesso a maglie larghe quindi, in alternativa, la proposta è di lanciare un concorso per docenti già abilitati o che all’atto di presentazione della domanda risultino iscritti ai percorsi abilitanti, prevedendo però, e questo è essenziale, un ventaglio di classi di concorso quanto più ampio possibile e un numero di posti di almeno il 20% in più del fabbisogno stimato, di modo da intercettare anche docenti su classi di concorso di nicchia per le quali i concorsi sono rari. Per questi ultimi andrebbe garantita anche l’attivazione dei percorsi abilitanti con il secondo round previsto nel 2025.
Nei primi incontri tenuti ormai a fine anno scorso con l’allora neo-assessore Gerosa, una delle nostre richieste fu un piano assunzionale a tre anni per consentire ai docenti di darsi un orizzonte temporale nel quale individuare l’impegno concorsuale da coniugare col lavoro a tempo pieno a scuola e gli impegni di famiglia, assistenza e cura. L’amministrazione accolse di buon grado il nostro stimolo; siamo in attesa che quel piano ci sia presentato.
Trento, 20 giugno 2024