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Quattro referendum per dire sì al lavoro

Partita su tutto il territorio provinciale la campagna per cambiare le regole sul lavoro e renderlo meno precario e più sicuro. Ad oggi raccolte circa 1.500 firme

Quattro referendum per dire sì al lavoro

Firmare per dire sì ad un lavoro meno precario, ad un lavoro meno povero e più stabile. E’ questo l’obiettivo che hanno i quattro quesiti referendari proposti dalla Cgil per abolire le norme che hanno reso i lavoratori meno protetti e più vulnerabili. La raccolta firme, avviata come in tutta Italia, il 25 aprile è entrata in questi giorni nel vivo e oggi è stata presentata in conferenza stampa a Trento.

Chiediamo alle cittadine e ai cittadini di dire quattro volte sì per un lavoro più stabile, abolendo le norme che hanno accresciuto in questi anni la precarietà e reso più semplici i licenziamenti, creando anche ingiuste differenze di tutele tra le lavoratrici e i lavoratori. Chiediamo anche di firmare per un lavoro più sicuro, che riconosca in capo anche alle aziende committenti la responsabilità di infortuni e incidenti sul lavoro. Assistiamo ad un’inaccettabile sequela di morti sul lavoro. E l’insicurezza, il mancato rispetto delle regole si annidano spesso in appalti e subappalti”, ha detto il segretario della Cgil Andrea Grosselli.

 

I referendum riguardano licenziamenti, contratti a termine e sicurezza.

Il primo quesito vuole cancellare le norme sui licenziamenti del Jobs Act che consentono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziata/o in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015.

 

Il secondo quesito vuole cancellare il tetto massimo all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole aziende, affinché sia il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite.

 

Il terzo quesito vuole cancellare la liberalizzazione dei contratti a termine per limitare l’utilizzo a causali specifiche e temporanee.

 

Infine il quarto quesito punta a superare la norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell’appalto e nel subappalto, in caso di infortunio e malattia professionale della lavoratrice o del lavoratore per rendere il lavoro più sicuro nel sistema degli appalti.

 

Ad oggi sono state raccolte in provincia circa 1500 firme. Come ha spiegato il segretario organizzativo Maurizio Zabbeni la Cgil sta organizzando banchetti in tutti i maggiori centri della provincia. Martedì la raccolta firme ha fatto tappa a Rovereto, oggi Trento, domani Caldonazzo e sabato Pergine. Lunedì si riparte da Levico.

Si può firmare anche online sul sito www.cgil.it/referendum usando Spid o carta d’identità elettronica.

 

 

 

 

 

 

Trento, 9 maggio 2024

 

 

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