Giovedì 11 aprile sciopero generale per sicurezza sul lavoro e riforma fiscale
Si fermano per 4 ore i comparti privati. Le costruzioni incrociano le braccia per l’intera giornata A febbraio in Trentino 1.451 infortuni, il 18% in più. Tre le morti sul lavoro
Basta morti sul lavoro. Basta con la narrazione di un Paese dove va tutto. Le lavoratrici e i lavoratori di tutti i comparti privati, compresi quelli in appalto, giovedì 11 aprile scioperano per 4 ore. Nel settore edile lo sciopero sarà per l’intera giornata.
La mobilitazione è stata proclamata da Cgil e Uil e si inserisce in una serie di iniziative che andranno avanti per tutta la primavera.
Giovedì mattina a partire dalle 10 è in programma un presidio sotto il commissariato del Governo, in corso III Novembre a Trento.
Tra i motivi della protesta c’è la necessità, sempre più impellente, di combattere davvero le morti sul lavoro. A febbraio in Trentino Inail ha registrato 1.451 infortuni sul lavoro di cui tre mortali. Gli infortuni sono cresciuti del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Oltre 300 episodi riguardano stranieri.
I sindacati pretendono che salute e sicurezza sul lavoro diventino un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa; bisogna cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati. E poi occorre rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione, incrementando il personale dei servizi ispettivi.
Accanto ai controlli serve maggiore prevenzione e formazione. Non si può andare al lavoro senza una formazione adeguata. E sulla patente a punti i due sindacati chiariscono “serve uno strumento che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza”. Allo stesso tempo l’obbligo di applicare i contratti nazionali firmati dalle organizzazioni più rappresentative e il rispetto delle norme sulla sicurezza come condizioni indispensabili per accedere agli incentivi pubblici.
Altro nodo irrisolto, anche in Trentino, è quello dei rappresentati dei lavoratori per la sicurezza, anche territoriali.
Giovedì lavoratrici e lavoratori incroceranno le braccia anche per chiedere una riforma fiscale giusta. Lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno. La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati. Inoltre non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze.
Per i sindacati, invece, è necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione.
Dopo giovedì sono in programma altre iniziative a livello nazionale e territoriale. Il 20 aprile a Roma ci sarà una manifestazione nazionale per il diritto alla salute e la difesa della sanità pubblica.
Trento, 8 aprile 2024