Terziario, Distribuzione e Servizi: intesa sul rinnovo dei contratti nazionali con Confcommercio e C
L’accordo era scaduto da 4 anni. Un aumento di 240 euro al IV livello e un una tantum di 350 euro. Soddisfazione dei sindacati: la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori ha prodotto risultati
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno siglato questa mattina a Roma con Confcommercio e Confesercenti le intese per il rinnovo dei contratti nazionali del Terziario, Distribuzione e Servizi applicati alla più vasta platea di lavoratrici e lavoratori del settore privato in Italia. Questi contratti riguardano, infatti, oltre 3milioni di addetti in Italia, circa 30 mila in Trentino.
L’accordo è stato raggiunto dopo 4 anni di attesa e fondamentale è stata la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori che ha portato anche allo sciopero generale il 22 dicembre scorso.
“Grazie alla mobilitazione di moltissimi addetti siamo riusciti a riaprire il confronto con le controparti datoriali dopo mesi di stallo e arrivare finalmente oggi ad un buon rinnovo – commentano i segretari provinciali delle tre sigle Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Stefano Pichetti -. In questi anni lavoratrici e lavoratori hanno dovuto subire il pesante aumento dei prezzi, soprattutto nella nostra provincia, che ha drasticamente ridotto il loro potere d’acquisto. Ma non solo. Si sono visti anche presi in giro da aziende che durante il Covid li hanno voluti tutti i giorni al lavoro, per poi dimenticare il loro sacrificio”.
L’intesa di questa mattina migliora le condizioni di lavoro e i trattamenti retributivi.
Nel merito gli accordi prevedono un aumento contrattuale a regime di 240 euro al quarto livello, da riparametrare, con l’erogazione di una massa salariale di 7.180 euro comprensiva dell’Una Tantum di 350 euro, una ulteriore erogazione rispetto a quella già avvenuta lo scorso anno. La prima tranche di 70 euro sarà erogata da aprile 2024 e si aggiunge ai 30 euro precedentemente concordati. Previsto anche l’incremento dell’indennità annua della clausola elastica del part-time, che passa da 120,00 euro annui a 155,00.
“L’incremento per l’utilizzo della clausola elastica è un importate tentativo di scoraggiare un utilizzo estremo della flessibilità nei part-time - dichiarano la segretaria e i segretari delle tre sigle- la direzione è quella di ascoltare le esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici che richiedono un maggior bilanciamento della vita con il lavoro, soprattutto considerando che i part time riguardano prevalentemente le donne che sono le stesse su cui ricadono principalmente i carichi di cura.”
Sulla parte normativa è stata ridefinita la sfera di applicazione e aggiornata la classificazione in ragione dei nuovi profili professionali di settore. Sono stati inoltre definiti miglioramenti sulle politiche di genere e sono previsti ulteriori congedi per le donne vittime di violenza.
Il testo ora sarà sottoposto al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori.
I contratti avranno vigenza triennale, con decorrenza dal 1° aprile 2024 al 31 marzo 2027.
Trento, 22 marzo 2024