La Fillea interviene a supporto di lavoratori che minacciano gesti estremi
Il sindacato in attesa di un confronto con impresa e committenza
Stamattina i funzionari della Fillea Cgil del Trentino sono intervenuti a supporto di alcuni lavoratori che minacciavano di buttarsi da un ponteggio, a Predazzo, a causa del perpetuarsi di episodi di mancata retribuzione.
Nel civilissimo Trentino e nella ricca Val di Fiemme esistono condizioni di lavoro che non possono essere accettate e, peggio, derubricate dall'opinione pubblica a episodi che riguardano stranieri.
Oggi uno di questi lavoratori ha contattato un funzionario Fillea, Federico Crotti, e dopo pochi minuti eravamo già sul posto con il responsabile di Zona, Manuel Ferrari, raggiunto poi dallo stesso Crotti. Allertati nel frattempo i Carabinieri, che hanno verificato che i lavoratori non fossero “in nero” e sono stati presenti anche per rassicurarli.
«Da sempre denunciamo condizioni “borderline” in alcuni cantieri - dichiara Venko Trpeski, per la segreteria Fillea - e questo è uno di quei cantieri già segnalato dalla Fillea in passato per la presenza di lavoratori non denunciati in Cassa edile.
Anche se le controparti datoriali continuano a negare un accordo sull'istituzione dei rappresentanti territoriali dei lavoratori per la sicurezza, RLST, siamo convinti che questi potrebbero essere di aiuto per prevenire tanti episodi come questo».
«Questa vicenda sembra essersi conclusa positivamente ma, al momento, non siamo riusciti ancora a metterci in contatto né con l'impresa né con la committenza per la conferma.
Oltre alla mancata retribuzione, abbiamo rilevato che a questi lavoratori, che svolgono attività edile, viene applicato un contratto di lavoro diverso da quello dell'edilizia. Ma faremo verifiche più approfondite insieme agli ispettori della Provincia» continuano Ferrari e Crotti.
«Purtroppo non è un episodio sporadico, anzi, molto spesso rinveniamo sui cantieri lavoratori con contratti diversi dal CCPL edilizia - dichiara il Segretario generale Giampaolo Mastrogiuseppe – Questo, oltre a produrre dumping contrattuale e una riduzione della retribuzione dei lavoratori stessi, li espone a rischio infortunio a causa della mancata formazione specifica, a partire dal corso obbligatorio delle 16 ore previste dai Ccnl ediliza, ed espone impresa e committenza nel caso di incidenti gravi.
Sembra che gli episodi tragici di Firenze, da ultimi, non abbiano indotto alle dovute riflessioni. Il messaggio che vorremmo mandare ai lavoratori del settore è di non arrivare a gesti eclatanti per vedersi riconosciuta la retribuzione. Prima chiamateci. La Fillea, come ha dimostrato con la tempestività dell'intervento di oggi, è sempre attiva e disponibile a prestare consulenza su tutto il territorio provinciale».