Violenza contro le donne. Le parole non bastano più. Si riparta dall’educazione
Sconcerto di Cgil Cisl Uil per l’ennesimo femminicidio: “Porre fine a questa scia di sangue è responsabilità collettiva”
Cgil Cisl Uil esprimono grande dolore e profondo sconcerto per la morte di Ester Palmieri, uccisa oggi dal proprio marito. L’ennesimo femminicidio che dimostra come il dramma della violenza contro le donne non trovi un freno. Di fronte a questa continua scia di sangue non possono più bastare la parole, servono fatti concreti: questa situazione inaccettabile è anche una responsabilità collettiva di cui devono farsi carico tutti e tutte, a partire dalle istituzioni, che in Trentino non possono più limare le virgole sul tema dell’educazione di genere. Quindi è giusto mobilitarsi, manifestare, tenere alta l’attenzione su questo tema, ma purtroppo la cronaca di oggi ci dice che non basta. Per innescare un cambiamento, che si lasci alle spalle la cultura patriarcale e l’idea di amore come possesso così fortemente radicate nella società anche trentina, è indispensabile educare al rispetto delle differenze, cominciare dai primi anni di vita e coinvolgere l’intero percorso formativo. La formazione al rispetto deve diventare anche un modulo obbligatorio nella formazione dentro i luoghi di lavoro. E’ solo educando che si potrà mettere in moto un cambio di rotta, perché è ormai chiaro che condannare e reprimere non è sufficiente.
Oggi il pensiero di Cgil Cisl Uil del Trentino va ai tre bambini che rimasti orfani, vittime anche loro di una violenza cieca e che non conosce nessun tipo di giustificazione. E’ anche pensando a loro e a tutte le figlie e i figli delle vittime di femminicidio che dobbiamo pretendere un’azione concreta.
Trento, 11 gennaio 2024