Priorità per i docenti: un piano di assunzioni almeno a tre anni, mobilità e precari
Si sfrutti a pieno l'Autonomia
Priorità per i docenti: maggior prevedibilità con un piano di assunzioni almeno a tre anni, parità di trattamento per i precari e mobilità senza vincoli. Si sfrutti appieno l’Autonomia
Tra le massime priorità d’inizio legislatura esposte all’Assessore all’Istruzione Francesca Gerosa, FLC CGIL individua un piano di assunzioni che renda più prevedibile il sistema e il ritmo del reclutamento per chi desideri intraprendere il percorso da docente o lavorare nella scuola; percorso diventato sempre più imprevedibile a causa dei continui cambi di direzione degli esponenti che si sono avvicendati ai vertici delle istituzioni nazionali con delega all’Istruzione. Il Trentino, pur avendo mani relativamente libere, non si è distinto. Il Servizio reclutamento della PAT è sotto organico e non riesce a sostenere il ritmo dei concorsi necessario per far emergere il personale precario da un condizione che si protrae per periodi diventati insostenibili. E’ un peccato non sfruttare appieno le prerogative di Autonomia di cui il Trentino gode in materia per una banale carenza di organico degli uffici preposti. Per recuperare parte del tempo perso nell’ultima legislatura e dare ai docenti e alla scuola una prospettiva più ragionata abbiamo chiesto sia previsto un piano assunzionale almeno triennale, sulla base di un’analisi approfondita e condivisa della situazione attuale. Lo Stato, con i limiti del caso, lo ha fatto prevedendo l’assunzione di 84.000 docenti in tre anni. L’obiettivo è rendere il processo più prevedibile, scandito da tempi e modi ragionevolmente certi per superare un approccio emergenziale divenuto ormai prassi. Le prove dovrebbero focalizzarsi sull'esperienza d’insegnamento o comunque su metodologie didattiche e competenze pedagogiche, quindi non essere di stampo nozionistico o test a risposta multipla e, idealmente, per massimizzarne l’efficacia per l’amministrazione e rispettare il requisito della selettività richiesto, dovrebbero servire solo a graduare i candidati e non prevedere soglie di esclusione, a maggior ragione se parliamo di docenti con tre anni di servizio alle spalle. Ricordiamo che la stabilizzazione dopo tre anni di lavoro prestato al servizio dello stesso datore di lavoro è un diritto, come sancito anche dalla Corte Europea; nel pubblico questo deve passare da una prova concorsuale ma tant’è.
L’esigenza di poter pianificare quali passi compiere dipende anche dal fatto che molti docenti, ancora precari dopo anni di servizio, sono nel pieno della realizzazione della propria vita personale e familiare, con carichi di famiglia, impegni di accudimento e cura, e non dimentichiamo che una percentuale elevatissima è donna; per conciliare queste dimensioni è fondamentale avere un’idea di massima di quando saranno i concorsi, che classi di concorso interesseranno e se o in che modo incroceranno o sovrapporranno ai corsi abilitanti tanto attesi. Nel frattempo, fino a quando la lunga attesa dei precari non terminerà, chiediamo che vi sia l’equiparazione dei diritti, sia in termini economici sia normativi, tra docenti a tempo determinato e docenti di ruolo anche per coadiuvare le donne e più in generale le famiglie ad affrontare passaggi cruciali, ponendosi come obiettivo l’adeguamento ai livelli retributivi dei colleghi di altri stati europei a noi prossimi. Nel solco della prevedibilità s’inserisce anche la nostra richiesta di rimuovere qualsiasi vincolo alla mobilità, per garantire ai pochi docenti in graduatoria utile all’immissione in ruolo di trovare da subito una collocazione confacente alle proprie esigenze personali e familiari e dare stabilità agli organici.
Raffaele Meo Segretario generale FLC CGIL del Trentino