Pubblico impiego: basta promesse. Subito risorse per i contratti e la valorizzazione dei servizi
Diaspro (Fp): rischio di buste paga più basse da gennaio senza il finanziamento degli aumenti concordati
Non c’è più tempo per ascoltare le promesse né le buone intenzioni. Le lavoratrici e i lavoratori del sistema pubblico trentino vogliono fatti dalla nuova giunta provinciale. A cominciare dallo stanziamento per assicurare una prima trance di aumenti per i rinnovi contrattuali. Senza stanziamenti i 40mila dipendenti pubblici locali rischiano di trovarsi buste paga più leggere a partire da gennaio. Un paradosso in tempi in cui gli stipendi trentini sono tra i più bassi d’Italia e si fa fatica a reperire personale. Per tutte queste ragioni stamattina la Fp Cgil ha organizzato un presidio sotto il Consiglio provinciale. Il segretario Luigi Diaspro ha spiegato che l’una tantum erogata in questi mesi è prevista fino alla fine dell’anno. Poi, di fatto, non c’è un euro per finanziare gli aumenti del 6,3% stabiliti. “Peraltro si tratta di cifre insufficienti a recuperare la perdita del potere d’acquisto. Occorrono adeguamenti che guardino all'inflazione del triennio 22/24 che viaggia al 16-18%, occorre colmare il gap salariale col resto del nord est del Paese, un piano straordinario di assunzioni in sanità, nelle case di riposo, nei comuni. Per questa ragione chiediamo alla Giunta Fugatti di smettere con i giochi di poltrone e di cominciare a pensare seriamente ai problemi dei cittadini. E’ necessario che l’Esecutivo convochi le parti sociali per avviare una concreta discussione sul rinnovo contrattuale, visto che quanto deciso ad oggi, e non finanziato, è un anticipo. La nostra Autonomia assuma e svolga concretamente il proprio ruolo e le proprie prerogative per colmare le distanze accumulate negli ultimi anni col resto del Paese ”.
Per Fp Cgil la nuova Giunta deve mettere in cima alle priorità dell'agenda dei lavori della legislatura i temi della tenuta dei servizi pubblici essenziali, dalla sanità alle case di riposo, ai comuni, ai servizi provinciali, agli enti del terzo settore. “Servono riforme quali la revisione degli ordinamenti professionali e la messa in sicurezza del patrimonio di competenze e professionalità del personale pubblico trentino, con investimenti adeguati ai fabbisogni di cura, salute e welfare dei cittadini, con un piano straordinario di assunzioni nel comparti pubblici e privati”, insiste Diaspro che guarda con molta preoccupazione all’ammanco di risorse statali determinato dalla riforma dell’Irpef. “Di fatto è saltata la clausola di neutralità fiscale e questo non può andarci bene perché alle casse di Piazza Dante mancheranno 25 mlioni di euro, che sono soldi che servono per finanziare i servizi pubblici dei cittadini trentini”, conclude Diaspro.
Trento, 12 dicembre 2023