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Paradosso sanità: le liste d’attesa bloccano infermiere dell’elisoccorso

La denuncia Fp Cgil: a causa dei tempi lunghi per la visita di idoneità il professionista dell’Apss è sospeso

I tempi delle liste di attesa in Trentino sono fonte di costante preoccupazione per cittadini e addetti ai lavori: visite specialistiche ed accertamenti di diagnostica spessissimo vengono procrastinati rispetto ai tempi previsti e alle necessità e urgenze. La recente rilevazione Agenas certifica, a tal proposito, le costanti difficoltà soprattutto per gli esami radiologici Tac, cardiologia e ortopedia. Se tutto ciò è motivo di allarme per le conseguenze sulla salute dei cittadini in termini di prevenzione e sui carichi di lavoro sul personale del tutto insufficiente ai fabbisogni di salute sul territorio, è maggiormente inaccettabile quando si traduce in motivo di sospensione dal servizio per lo stesso personale sanitario che deve documentare – con appositi accertamenti sanitari prescritti dal medico competente – la propria idoneità per esercitare le attività.

E’ quanto accade ad un infermiere sospeso dal servizio di elisoccorso perché non in grado di produrre la documentazione richiesta dal medico competente in tempo utile al rinnovo del giudizio di idoneità, malgrado lo stesso si sia ampiamente attivato per prenotare gli esami prescritti scontrandosi, come tutti i cittadini, nei lunghissimi tempi di attesa che rendono impossibile l’accertamento nei tempi richiesti.

Si tratta di una situazione tanto paradossale quanto inaccettabile, che determina due conseguenze immediate, il danno per il lavoratore che non può svolgere il servizio di elisoccorso (addetto, in questa fase di attesa, al servizio di centrale operativa), ma anche per il servizio stesso, che perde una unità tra le 17 previste, un professionista essenziale per i servizi di emergenza. Non crediamo si tratta di questioni di poco conto – denunciano il segretario di Fp Cgil, Luigi Diaspro, con Marco Cont, funzionario sindacale che segue il settore -. Abbiamo sottoposto la questione ai massimi vertici aziendali, ma ad oggi non abbiamo avuto riscontro. Sta di fatto che il professionista è stato costretto a prenotarsi una visita privata, con l’incognita dei costi a suo carico, per accorciare i tempi di attesa e poter riprendere al più presto il proprio lavoro. Vanno trovate soluzioni urgenti, perché al di là della questione specifica, garantire i tempi necessari per gli accertamenti sanitari di idoneità al servizio sanitario dovrebbe essere un imperativo dell’Azienda, in una stagione oggettivamente caratterizzata dalla carenza di personale, che andrebbe per questo supportato e non abbandonato a se stesso. Anche queste sono leve concrete di attrattività del sistema”.

 

Trento, 1° dicembre 2023

 

 

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