Lavoriamo per aiutare le donne vittime di violenza
Cgil Cisl Uil promuovono una raccolta fondi a partire dai luoghi di lavoro. Le somme raccolte saranno destinate al Centro AntiViolenza di Trento e al Progetto “La violenza non è un destino”
L’indipendenza economica è uno strumento fondamentale per aiutare le donne ad uscire da una situazione di violenza. E’ con questa convinzione che Cgil Cisl Uil del Trentino, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, attivano una raccolta fondi a favore delle donne vittime di violenza inserite nei percorsi di assistenza sul territorio.
Le somme raccolte verranno destinate al Centro AntiViolenza di Trento e al progetto “La violenza non è un destino”, un Fondo gestito con Punto d’Approdo a cui possono accedere tutte le donne del territorio trentino, segnalate dalle strutture e associazioni che in Provincia assistono le vittime di violenza: Casa della Giovane di Trento, Casa Rifugio, Casa Padre Angelo, ALFID, Atas Onlus, Famiglia Materna.
L’obiettivo è supportare le donne dal punto di vista economico nel loro percorso di emancipazione dal maltrattante, dunque in spese quali la caparra di un nuovo appartamento, il cambio della serratura di casa, un contributo per l’acquisto di un mezzo di trasporto per recarsi al lavoro, il sostegno per le spese primarie per i figli in attesa dell’intervento istituzionale, ecc..
La raccolta fondi si rivolge in primo luogo a tutte le lavoratrici e i lavoratori, ma non esclusivamente a loro. Obiettivo del sindacato è coinvolgere il più ampio numero di persone partendo dai luoghi di lavoro. “I fatti di questi giorni, l’uccisione di Giulia Cecchettin, hanno sconvolto tutte e tutti noi – affermano Manuela Faggioni, Walter Alotti e Michele Bezzi -. Siamo però consapevoli che lo sconcerto, l’indignazione velocemente scemano. Crediamo, al contrario, sia fondamentale provare a fare qualcosa di concreto e tangibile per aiutare e sostenere le donne che vivono e subiscono situazioni di violenza, abusi, sopraffazione. Restiamo convinti come sosteniamo da anni che lo strumento più efficace resti l’investimento nell’educazione e ci attendiamo un segnale forte dalla Giunta provinciale. Allo stesso tempo crediamo che tutti noi siamo chiamati a fare qualcosa. Da qui la nostra iniziativa”.
“Promuovere questa iniziativa sui luoghi di lavoro è anche un modo per sensibilizzare sul tema lavoratrici, ma soprattutto lavoratori, che a loro volta sono molto spesso anche genitori che possono portare all’interno delle loro famiglie questo tema”, proseguono i sindacalisti.
Per contribuire alla raccolta fondi basta versare la somma desiderata sul conto corrente IT10V0538701801000004003812. La raccolta si concluderà a fine febbraio.
Tutte le informazioni sono sul sito: https://www.fondocontroviolenzasulledonne.it/
I sindacati puntano ad un accordo con i datori di lavoro per permettere la raccolta fondi tramite la trattenuta diretta in busta paga, con un versamento equivalente delle imprese. “Il coordinamento imprenditori ci ha assicurato sostegno all’iniziativa, ma in questa fase non ha appoggiato la richiesta di un sistema automatico di versamento attraverso le buste paga, diffuso e trasversale a tutti i luoghi di lavoro. Sicuramente per noi quella resta l’opzione migliore e più efficace per il buon risultato dell’iniziativa. Per questo ci attendiamo che le imprese tornino sui propri passi, visto che su tema di questa portata serve una fattiva collaborazione di tutti: il contrasto alla violenza contro le donne, in tutte le sue sfumature, è una questione che riguarda imprese e sindacati, donne e uomini, giovani e meno giovani”, insistono Cgil Cisl Uil. Del resto le donne vittime di violenza rientrano nella maggior parte dei casi tra le lavoratrici e, quindi, il contributo anche della parte datoriale sarà fondamentale sia per il raggiungimento di un soddisfacente risultato nella raccolta di fondi, che per una sensibilizzazione trasversale sul tema.