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Trentino Trasporti. Si investa di più sul personale

Sindacati: nessun taglio, ma razionalizzazione dell’orario estivo reso necessario da ferie accumulate e carenza di personale. Il comparto si rende più attrattivo migliorando le condizioni di lavoro

Trentino Trasporti. Si investa di più sul personale

Non c’è nessun taglio delle corse urbane, ma una razionalizzazione dell’orario estivo, con un ampliamento delle cadenze tra una corsa e l’altra, allo scopo di trovare un equilibrio tra le esigenze degli utenti e il diritto al riposo per i lavoratori”. Lo dicono i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa, Franco Pinna, Massimo Mazzurana, Nicola Petrolli e Paolo Saltori.

I sindacati sottolineano come la situazione che si è creata in Trentino Trasporti sia frutto di una molteplicità di questioni, legate ancora alle conseguenze dell’organizzazione nel periodo Covid che ha imposto a molti autisti di coprire le assenze per malattia e green pass, alla carenza di personale e alle difficoltà di assumere nuovi dipendenti, perché i partecipanti alle selezioni sono pochi. “Oggi abbiamo autisti con settanta ore di ferie arretrate – proseguono -. La razionalizzazione dell’orario era l’unica strada per risolvere il problema in tempi rapidi. E in questo abbiamo concordato la linea con l’azienda. E’ chiaro, però, che siamo di fronte solo alla cima dell’iceberg e i problemi legati alla carenza di personale rischiano di esplodere con la ripartenza del servizio invernale e le corse scolastiche. Bisogna intervenire sul personale, frenando la fuga di quanti decidono volontariamente di lasciare Trentino Trasporti perché fuori ci sono condizioni di lavoro migliori in termini economici e di conciliazione vita/lavoro, e allo stesso tempo creare le condizioni per rendere più attrattivo questo mestiere, attraendo nuova forza lavoro”.

Per i sindacati la direzione da seguire è solo una: il miglioramento delle condizioni attraverso la contrattazione nazionale e aziendale. “A livello nazionale i contratti vengono rinnovati sempre oltre la scadenza con un’inevitabile perdita di potere d’acquisto. Per quanto riguarda il contratto aziendale lo abbiamo rinnovato nel 2021, dopo vent’anni se si esclude l’accordo per l’omogenizzazione del 2008 - spiegano i sindacalisti -. Questo vuol dire investire maggiori risorse sul personale. Le condizioni non si cambiano a somma zero e devono essere i soci a fornire le risorse necessarie alla società”.

Dunque Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa ribadiscono piena disponibilità ad aprire da subito un confronto con la società e i soci pubblici per ragionare insieme su come risolvere il nodo personale.

 

 

 


Trento, 13 giugno 2023

 

 

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