Famiglie cooperative. Giovedì sciopero per il contratto e presidio alle 14 in via Segantini
.
Famiglie cooperative. Giovedì sciopero per il contratto e presidio alle 14 in via Segantini
A fine giugno 2023 saranno trascorsi ben 5 anni e mezzo dalla scadenza del Contratto Integrativo Provinciale della Distribuzione Cooperativa.
Le Organizzazioni Sindacali ritengono inaccettabile che la Federazione Trentina della Cooperazione in rappresentanza delle Famiglie Cooperative del Trentino avanzi richieste finalizzate esclusivamente ad abbassare il salario dei lavoratori e delle lavoratrici del settore.
Non è bastato, nel Contratto Nazionale, l’inserimento dei dipendenti della Cooperazione di Consumo Trentina all’interno dell’articolato delle Imprese Minori che ha comportato, dal 2011, una riduzione del costo del personale attraverso l’aumento delle ore di lavoro settimanale passate da 38 a 40 a parità di retribuzione, la riduzione dei permessi retribuiti, l’aumento del divisore orario e la riduzione del valore di ogni lavorata.
Non è bastato nel Contratto Integrativo Provinciale, dal 2014, il blocco degli scatti di anzianità e la riduzione ulteriore dei permessi retribuiti fino al 2017.
Dal 2018 la delegazione datoriale ha imposto deliberatamente alle Famiglie Cooperative la non applicazione integrale della contrattazione territoriale che prevedeva il “rientro” dalle deroghe sottoscritte nel 2014.
Ancora a distanza di oltre 5 anni, dopo alcuni incontri di approfondimento, le Cooperative di Consumo hanno dichiarato ufficialmente che il riconoscimento degli arretrati sarà pari a zero.
Ad aggravare le relazioni sindacali, dopo una settimana, è stata comunicata la disdetta del contratto integrativo a partire dal 1 luglio 2023 con una riduzione delle retribuzioni medie superiore ai 2 mila euro annui.
Le Famiglie Cooperative del Trentino, presenti sull’intero territorio trentino, negando il giusto compenso per il lavoro svolto si dimostrano così del tutto indifferenti rispetto alle condizioni economiche di lavoratrici e di lavoratori loro dipendenti che, certamente, non sostengono le proprie famiglie sbandierando valori o con la vuota retorica su una “distintività” cooperativa che, ormai, rischia di esistere solo teoricamente.
Fisascat, Filcams, e Uiltucs considerano inaccettabili le proposte del movimento cooperativo, e pertanto a sostegno della trattativa dichiarano uno sciopero per il giorno 8 giugno 2023 per il turno completo di lavoro giornaliero.Alle 14 inoltre è previsto un presidio di protesta in via Segantini.