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Incentivi alle imprese. Restano limiti su sgravi Irap e su rispetto dei contratti

Cgil Cisl Uil aprono alla nuova formulazione della riforma della legge 6, ma senza ulteriori passi avanti pronti alla mobilitazione


“Il testo unificato della riforma della legge 6, che fa sintesi tra il disegno di legge Spinelli e le proposte legislative dei consiglieri Olivi e Leonardi costituisce un passo avanti positivo nella direzione auspicata dalle organizzazioni sindacali. Il testo supera, infatti, alcuni punti critici del disegno di legge originale e che Cgil Cisl Uil hanno ritenuto fin da subito inaccettabili. Ci sono aperture significative per quanto riguarda la maggiore partecipazione del mondo del lavoro sulle procedure negoziali e si disegnano nuove politiche industriali e finanziarie dirette a facilitare e incentivare la transizione ecologica e l’innovazione del nostro tessuto produttivo. Prendiamo atto, dunque, del buon lavoro di mediazione condotto in commissione.
Il testo resta ancora carente, invece, sulla selettività degli sgravi Irap e sul vincolo dell’applicazione dei contratti sottoscritti dalle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative. Si tratta per noi di due questioni dirimenti e auspichiamo, dunque, che responsabilmente l’Aula possa migliorare il disegno di legge unificato.
In particolare resta inaccettabile il rifiuto di intervenire sugli incentivi Irap a pioggia che in questi anni non hanno prodotto un aumento degli investimenti privati, ma hanno sottratto una quota significativa di gettito alle casse provinciali. Sono risorse sottratte indirettamente al welfare, alla sanità, ma anche a migliori e più efficaci politiche industriali.
Resta totalmente negativo anche il giudizio sulla timidezza con cui la Giunta si è approcciata alla questione del vincolo contrattuale, ignorando di fatto le sollecitazioni di mondo delle imprese e sindacati che in un protocollo hanno sancito l’importanza di vincolare gli incentivi all’applicazione e al rispetto dei contratti di lavoro maggiormente rappresentativi. Così come previsto dal nuovo ddl il vincolo riguarderà solo una piccola minoranza di imprese che accedono ai sussidi provinciali.
Siamo pronti a mettere in atto tutte le forme di pressione necessaria, compresa la mobilitazione, per rimuovere questi limiti che per noi segnano comunque un ritorno al passato delle politiche industriali che nella nostra provincia si sono sempre distinte per il contenuto innovativo e partecipativo, ispirato alle tradizioni dei paesi europei più avanzati”.

Trento, 7 marzo 2023

 

 

 

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