Progettone e carenza di personale nei musei. La ragione è solo il taglio delle risorse
Sindacati: non è un problema di carenza di addetti né di norme legate ai contratti stagionali. E sull’ipotesi giovani mettono le mani avanti: no a stage o tirocini gratis
“Il problema dei musei roveretani che si sono trovati senza personale del Progettone per garantire una regolare apertura non è né un problema di norme legato alla stagionalità dei contratti né di carenza di persone nelle liste del Progettone stagionale. E’ solo un problema di risorse”. Ad affermalo senza giri di parole sono Cgil Cisl Uil insieme alle categorie Flai, Fai e Uila. “Siamo di fronte ad affermazioni grottesche e a malafede”, dicono netti i Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Walter Largher con i segretari di categoria, Elisa Cattani, Katia Negri e Fulvio Giaimo.
Non c’è nessun problema di carenza di persone nelle liste del Progettone stagionale. “Si tratta di liste che non vanno mai esaurite totalmente, di cui fanno parte per lo più persone con gravi svantaggi e/o segnalate dai servizi sociali, pertanto disponibili ed idonee a ricoprire ruoli di semplice guardiania”, chiariscono i sindacalisti.
E non è nemmeno un problema tecnico legato ad impossibilità di avviare nuovi contratti a termine. “Il comparto dei lavori socialmente utili della nostra provincia, Progettone e Intervento 33D (ex Intervento 19) godono di una contrattazione di prossimità, siglata da Cgil, Cisl e Uil, che consente di bypassare le norme vigenti, proprio per la specificità del sistema. Basta solo programmare assunzioni e cessazioni prevedendo scadenze contrattuali diverse a seconda delle necessità”, aggiungono puntando il dito contro il vero problema, la mancanza di risorse. Durante il recente rinnovo del contratto di settore, infatti, le categorie sindacali sono state poste di fronte all’evidenza che a fronte di aumenti contrattuali ci sarebbero stati meno contratti stagionali attivati o di durata inferiore. “Pertanto, contratti più lunghi o nuovi soggetti da contrattualizzare c’erano e ci sono. Si investa”, chiedono con forza i sindacalisti che ricordano che hanno sollecitato un incontro con l’assessore Spinelli, ma che fino ad oggi la loro richiesta è rimasta inascoltata.
Cgil Cisl Uil bocciano anche l’ipotesi annunciata dall’assessore Bisesti sul coinvolgimento degli studenti al posto dei lavoratori del Progettone. ”Non vorremmo che si pensasse di poter avere giovani che lavorino a tutti gli effetti, perché sostituirebbero lavoro vero, con stage e tirocini gratuiti! Ancora una volta, il sistema trentino, nel mondo della cultura che dovrebbe rappresentare un fiore all’occhiello dell’offerta turistica destagionalizzata del nostro territorio, organizza e struttura un ingresso nel mercato del lavoro per i giovani privo di ogni prospettiva”. Secondo Zabbeni, Pomini e Largher si va contro ogni evidenza emersa dagli Stati Generali del Lavoro, e più recentemente da ogni analisi del mercato del lavoro promossa da Istat, Banca d’Italia, Ministero del Lavoro ed Anpal: “Serve migliorare le condizioni di lavoro dei giovani con retribuzioni più alte e qualità del lavoro in linea con le competenze acquisite nel percorso di studio, scongiurando ciò che sta accadendo in Trentino, ovvero che laureati lascino il nostro territorio per trovare maggiore soddisfazione lavorativa fuori”. “Pertanto”, concludono i tre sindacalisti, “si lascino i lavori a basso contenuto di conoscenza ai lavoratori socialmente utili, garantendo le risorse necessarie, mentre si strutturi una seria sinergia tra offerta culturale, scuola ed università per offrire agli studenti un percorso di apprendistato a tutti i livelli per il loro inserimento ai livelli più alti, nelle mansioni di accompagnamento e di supporto didattico, con retribuzioni e prospettive di carriera degne”.
Trento, 7 febbraio 2023