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Apsp. "No ad aumenti delle rette o riduzioni del personale delle Rsa"

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Apsp.

"Mentre le famiglie sono costrette a ridurre le proprie spese a causa di un'inflazione record, non si può pensare di gravare ulteriormente sulle tasche di quei nuclei che debbono assistere anziani in condizione di difficoltà sociale o sanitaria. Non si può nemmeno pensare di ridurre la qualità del servizio offerto agli ospiti delle nostre Rsa che dopo due anni di Covid devono poter contare su un'assistenza adeguata alle loro necessità.
Per questo sono ugualmente inaccettabili sia un aumento delle rette delle case di riposo che per i pensionati corrisponderebbero ad una tredicesima, sia la riduzione del personale che opera con professionalità e dedizione in queste strutture così fondamentali per l'assistenza agli anziani e ai disabili nel nostro territorio.
Per questo ci associamo agli appelli di Upipa affinché la provincia stanzi subito risorse sia per il 2022 che per il 2023, al fine di scongiurare aumenti tariffari che si rivelerebbero dei veri e propri salassi per le famiglie degli ospiti.
Le risorse ci sono. Basti ricordare che solo pochi giorni fa la Giunta ha recuperato altri 70 milioni di euro di gettito fiscale e li ha stanziati con un emendamento alla legge di bilancio per finanziare nuovi sostegni alle imprese. Una parte di queste risorse possono essere facilmente dirottate sull'assistenza, in particolare agli adeguamenti contrattuali degli operatori delle cooperative sociali, alle famiglie per rendere più equi i sostegni contro il caro energia e anche alle Rsa per sostenere investimenti nell'efficienza energetica e per evitare aumenti tariffari che oggi risulterebbero insostenibili per la maggior parte delle famiglie".

Trento, 10 dicembre 2022

 

 

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