NEWS

Il welfare territoriale va difeso

I sindacati dei pensionati di Cgil Cisl Uil aderiscono all’assemblea pubblica di sabato “Sanità e assistenza vanno potenziate. Basta scelte che fanno implodere il sistema pubblico”

Risposte insufficienti sulle liste d’attesa, la cronica mancanza di personale sanitario e investimenti inadeguati su prevenzione e assistenza socio-sanitaria minano la tenuta del sistema di welfare territoriale trentino. E a farne le spese saranno i soggetti più fragili, come gli anziani e i non autosufficienti. Una situazione che preoccupa da tempo i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati, i cui appelli alla Giunta sono tutti caduti nel vuoto.

Per questa ragione sabato le tre sigle aderiscono all’assemblea pubblica per la difesa del sistema di welfare territoriale a cui partecipano tra gli altri la consulta della salute, gli ordini delle professioni sanitarie, realtà del volontariato e del privato sociale, sindacati per chiedere di rimettere al centro delle priorità delle Giunta sanità e assistenza.

Siamo ormai agli sgoccioli di questa legislatura che su sanità e assistenza è stata abbastanza disastrosa – sottolineano i tre segretari provinciali Ruggero Purin, Tamara Lambiase e Claudio Luchini -. L’Esecutivo è partito congelando lo Spazio Argento e ancora oggi il sistema non è andato a regime. Manca una presa in carico dei soggetti più fragili, manca un investimento solido sull’assistenza socio- sanitaria e pochissimo si è fatto per l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale. Quel che ci preoccupa di più è che sembra si navighi a vista. Le riforme esistono sulla carta, ma in concreto poco si muove. Questo vale per la medicina territoriale, vale per la prevenzione e la cura delle patologie croniche che sono fondamentali in una società che invecchia velocemente come quella trentina”.

Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati insistono sulla necessità di costruire politiche condivise e coraggiose per difendere il diritto alla salute e all'assistenza per famiglie, lavoratori e lavoratrici, cittadini e cittadine. “Va rimesso al centro il sistema pubblico, vanno stanziate risorse adeguate e valorizzato il personale. Solo così si potrà trovare una via d’uscita, senza compromettere la tenuta sociale della nostra comunità”, concludono.

 

 

 

 

 

 


Trento, 1° dicembre 2022

 

 

TORNA SU