Sulla Sanità distanze ormai incolmabili con questa Giunta
Ridurre la denuncia della crisi del sistema a strumentalizzazione politica e auto assolversi è da irresponsabili: è giunto il tempo della mobilitazione
«È davvero sconcertante il balletto in corso sulla stampa con cui giunta, consiglio provinciale e Azienda, con l’Assessora Segnana in testa e poi consiglieri leghisti e direzione aziendale, continuano imperturbabili a declinare qualsiasi responsabilità sullo stato di salute della sanità pubblica trentina coi mantra del “va tutto bene madama marchesa”, “le colpe sono delle giunte precedenti”, “i dati ci dicono che siamo nel giusto”, “è pura speculazione politica”». Così Luigi Diaspro - Segretario Generale della Funzione Pubblica Cgil del Trentino - nel leggere le ultime uscite dell’Assessora Segnana e del consigliere Paccher che ritengono, rispettivamente, incomprensibili critiche, rivendicazioni dei sindacati e falsità le notizie sulla fuga dei professionisti verso altri territori.
«Mi pare giunto il momento di mettere fine a una querelle che sta assumendo toni da stucchevole schermaglia politica anziché essere doverosamente riconosciuta e affrontata, con tutti i soggetti interessati comprese le organizzazioni sindacali rappresentative, per quello che è, ovvero una gravissima crisi del sistema socio sanitario che richiede investimenti massicci di risorse per un piano straordinario di assunzioni di personale, innovazione tecnologica e organizzativa, blocco delle esternalizzazioni, risorse contrattuali adeguate e soprattutto tempestive, revisione del sistema indennitario e riqualificazione professionale, conciliazione vita lavoro, integrazione socio sanitaria territoriale.
Per il resto le chiacchiere stanno a zero: è evidente a tutti che sono questi i nodi che la giunta non vuole affrontare, freno a mano sugli stanziamenti di risorse com’è stato con il rinnovo del Ccpl 19/21, gli arretrati, le nuove indennità introdotte da leggi dello stato, la revisione degli ordinamenti professionali. E si pretende di contrastare la poca attrattività del sistema trentino – quindi ammettendola di fatto – con la campagna pubblicitaria presentataci dall’Assessora Segnana in persona, alla quale abbiamo ribadito le richieste sul tavolo senza alcuna risposta.
Appare sempre più netta la sensazione di una deriva verso una privatizzazione strisciante, conseguenza diretta di scelte politiche attendiste e autoreferenziali che minano sempre più la tenuta della sanità pubblica. Crediamo quindi non più rinviabili iniziative di forte mobilitazione sul territorio, che valuteremo nelle prossime ore in modo unitario, affinché si affrontino con determinazione e tempestività le questioni che pongono gli operatori del sistema socio sanitario trentino e si diano risposte efficaci e tempestive agli accresciuti bisogni della popolazione duramente provata da anni di pandemia e da tempi lunghissimi per le liste d’attesa».