Sicurezza sul lavoro. Per imprese e Provincia non è una priorità
Questa mattina l’attivo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Sabato manifestazione nazionale a Roma
Cinque mesi. E’ questo il tempo necessario che i sindacati dovranno aspettare per aprire un confronto con il coordinamento imprenditori sul tema della sicurezza sul lavoro. Le imprese, infatti, hanno risposto solo adesso al documento di priorità votato dai rappresentati dei lavoratori per la sicurezza (Rls) l’8 giugno scorso e non fisseranno alcun incontro prima di novembre. “Questo è significativo di quanto alle imprese trentine interessi il tema della sicurezza sul lavoro”, hanno commentato amari Manuela Faggioni, Katia Negri e Alan Tancredi di Cgil Cisl Uil che oggi hanno incontrato Rls e Rlst nell’ambito delle iniziative messe in campo in tutta Italia in vista della manifestazione nazionale di sabato 22 ottobre per chiedere maggiore prevenzione, più controlli e più formazione.
All’incontro di questa mattina hanno partecipato, con un collegamento da remoto, anche i referenti nazionali per la sicurezza, Sebastiano Calleri per la Cgil, Cinzia Frascheri per la Cisl e Susanna Costa per la Uil.
In Trentino da gennaio ad oggi si sono registrate dodici morti sul lavoro. Seicento a livello nazionale. Tra gennaio e agosto gli infortuni sono cresciuti del 15% in provincia, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “I numeri dimostrano con chiarezza l’urgenza di intervenire, ma al di là di impegni verbali abbiamo ottenuto molto poco sia dalla Giunta provinciale sia dalle imprese. Nessun concreto aumento del personale degli enti ispettivi per migliorare i controlli, poca sensibilità al tema degli incentivi selettivi per le imprese virtuose, seppur qualcosa si è inserito nella riforma della legge 6. Nessun passo avanti sui rappresentati dei lavoratori per la sicurezza territoriali e intanto gli infortuni continuano a crescere”.
Il timore è che il quadro peggiori ulteriormente perché in momenti di difficoltà sia imprese sia lavoratori sono pronti a rinunciare alla tutela della sicurezza o comunque ad abbassare l’attenzione pur di assicurarsi un lavoro. “Se non rafforziamo adesso prevenzione e controlli rischiamo di veder crescere ancora numeri già molto impegnativi per il nostro territorio”, concludono i tre sindacalisti.
Trento 19 ottobre 2022