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Caro energia. "Bollette raddoppiate in Trentino, la Provincia smetta di tergiversare"

I sindacati dei pensionati chiedono alla Giunta Fugatti di rispettare le promesse. "Usare subito i soldi dell'assestamento per coprire 70mila famiglie, a partire dalle pensionati e dai pensionati più deboli"

I dati diffusi dall’Unione nazionale consumatori fotografano la realtà trentina come una delle più colpite dal rincaro delle bollette di luce e gas, con aumenti del 100% su base annua rispetto a una media nazionale che si attesta su un +59%. «Sono necessari interventi straordinari – affermano Ruggero Putin (Spi CGIL del Trentino), Tamara Lambiase (Fnp CISL Trentino) e Claudio Luchini (UIL Pensionati) – perché gli interventi della giunta Fugatti messi in campo fino ad ora non sono affatto sufficienti e lasciano scoperte numerose famiglie, soprattutto migliaia di pensionate e pensionati, da un aiuto concreto per far fronte all’aumento dei prezzi».
Le sigle dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil sottolineano come «ad oggi solo 32 mila famiglie possono vedersi riconosciuto il bonus in quanto percepiscono l’assegno unico provinciale»: «Un allargamento della platea arrivato solo nell’agosto scorso. Ma ricordiamo che a giugno la Provincia aveva assicurato di voler coprire almeno 70 mila famiglie. Ad essere esclusi sono di fatto i redditi medio-bassi, quelli formati soprattutto da pensionati, da single, o da famiglie senza figli. Risorse da mettere a disposizione ce ne sono – affermano Purin, Lambiase e Luchini – a cominciare dai 100 milioni di euro di avanzo di amministrazione che però Fugatti preferisce congelare, forse per utilizzare strumentalmente per le solite regalie da campagna elettorale».

 

Trento, 13 agosto 2022

 

 

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