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Più risorse per la sanità pubblica

Oggi mobilitazione in Piazza Dante

Più risorse per la sanità pubblica

Il sistema sanitario trentino deve restare pubblico ed universale, non si può smantellarlo in nome di logiche privatistiche. Lo spostamento dell’asse sui privati a cui stiamo assistendo è pericoloso e rischia di mettere in discussione il diritto all’accesso delle cure per tutti i cittadini e le cittadine. per questa ragione oggi Cgil Cisl Uil insieme alle categorie del pubblico impiego e ai pensionati hanno organizzato un presidio in piazza Dante per sollecitare il Consiglio provinciale e la giunta ad invertire la rotta. Già con l'assestamento di bilancio in discussione.
2. Semmai va potenziato il ruolo pubblico a partire dalla medicina e dall'assistenza territoriale che è al centro delle riforme introdotte con il Pnrr, a cominciare dagli annunciati ospedali e case di comunità. La Provincia tra sei mesi dovrà adottare un piano per l’assistenza sanitaria e socio-sanitaria a livello provinciale. Su questo tema come su quello della riorganizzazione dell’Azienda sanitaria non c’è stato ad oggi nessun reale coinvolgimento. Senza adeguati stanziamenti si rischia di perdere le opportunità del Pnrr e non apportare quelle innovazioni indispensabili al nostro sistema sanitario condannandolo al declino a danno di tutti i cittadini e le cittadine.

Constatiamo con amarezza inoltre che su un tema così fondamentale per la comunità non c’è stata nessun confronto vero. E per quanto ci riguarda questo è gravissimo. Non si possono fare riforme senza risorse. Non vogliamo che sotto la parola riforme si celi un disegno più pericoloso, che sono i tagli alla sanità pubblica e all’assistenza socio-sanitaria. Quanto sta avvenendo nelle case di riposo è un segnale allarmante.
3. Noi chiediamo da tempo di investire maggiori risorse nel fondo socio-assistenziale per i servizi gestiti dalle Comunità di valle a favore di disabili, minori, adulti, migranti e anziani. Si tratta di migliaia di famiglie che hanno diritto ad un'assistenza di qualità senza la quale molte devono affidarsi ai privati spesso con un aumento dei costi indiretti per la sanità pubblica con l'esplosione delle cronicità e di nuove marginalità sociali. In questo settore operano circa 10mila operatrici ed operatori del Terzo settore che da oltre 15 anni non vedono un rinnovo del contratto provinciale e che vedono peggiorare le condizioni di lavoro rispetto a chi è inserito nel sistema pubblico
4. E’ tempo di mettere in campo una vera riforma della medicina e assistenza territoriale.

Muoversi in questa direzione vuol dire anche prima di tutto prevenzione. Per questo chiediamo un potenziamento anche dei controlli sui luoghi di lavoro per ridurre la piaga degli infortuni sul lavoro e per trasformare tutti i posti di lavoro in luoghi di promozione della salute.

5. Prevenzione e presa in carico diffusa sul territorio si realizzano anche investendo anche sul rafforzamento e l’implementazione della medicina digitale e della tele-assistenza. E’ questo un asse fondamentale per dare risposte su due aspetti, la creazione di una rete di assistenza sanitaria vicina al cittadino, quindi diffusa sul territorio, e almeno nel breve termine la carenza di medici, infermieri e oss.

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