Crisi di governo. Preoccupazione per l’impatto su famiglie e pensionati
Sindacati: hanno prevalso l’irresponsabilità e i miopi interessi di alcune forze politiche
In questo momento di grande difficoltà per i lavoratori e i pensionati italiani si è verificato il peggiore degli scenari possibili per il nostro Paese. La crisi che si è cristallizzata ieri in Senato e le conseguenti dimissioni del presidente Mario Draghi, questa mattina, consegnano l’Italia ad un momento di grave incertezza. E’ sconcertante che di fronte all’inflazione in continua crescita e all’impennata senza freno dei costi delle materie energetiche, alla guerra contro l’Ucraina che mette a rischio anche il nostro modello di democrazia, con una pandemia non ancora superata e nonostante difficoltà di fasce sempre più ampie di cittadini e cittadine buona parte dei partiti di maggioranza si sia voltata dall’altra parte e con spirito di totale disfattismo e irresponsabilità abbiano fatto mancare la fiducia al governo di cui erano componenti.
Non abbiamo mai lesinato critiche al Governo Draghi consapevoli delle difficoltà di trovare mediazioni continue per un esecutivo sostenuto da un così ampio e trasversale schieramento. Ci siamo illusi come tanti cittadini, però, che per quanto faticoso il Governo di unità nazionale poteva essere la soluzione, stretta, per portare il Paese fuori dalla crisi generata dalla pandemia, per modernizzarlo e fare le riforme sfruttando al meglio le risorse del PNRR, sfruttato a questi scopi l'intera legislatura e andando poi alle elezioni politiche in un quadro più certo per milioni di famiglie. Su tutto questo ha prevalso l’interesse di bottega di forze irresponsabili.
Ne prendiamo atto con profonda preoccupazione e attendiamo le decisioni del presidente della Repubblica sulla date di nuove elezioni.
Trento, 21 luglio 2022