Dote per i giovani. “Ennesima lotteria. Per natalità e giovani coppie servono misure strutturali e u
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Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti
“Sostenere l’autonomia dei giovani e promuovere la natalità sono obiettivi pienamente condivisibili. Anzi oggi più che mai sono emergenze sociali vista la dilagante precarietà del lavoro che colpisce gli under 30 e l’invecchiamento generale della popolazione anche in Trentino. Ma i nodi non si risolvono con interventi spot o addirittura con l’ennesima lotteria. Perché l’iniziativa prevista dalla Giunta provinciale che passa sotto il nome di Dote finanziaria per l’indipendenza dei giovani questo è.
Fatti due conti saranno infatti massimo 13 le famiglie che nel corso del 2022 potranno avere un reale beneficio, grazie al contributo di 15mila euro per ogni figlio nato, che saliranno a massimo 47 nel corso del 2023, per assestarsi a 57 nuclei quando la misura nel 2024 andrà a regime. Peccato però che, facendo una stima sui dati Ispat, ogni anno sono almeno 3.200 i bambini nati in famiglie composte da under 40. In pratica saranno una netta minoranza - circa 1,8% - le famiglie con figli appena nati a poter beneficiare di questo strumento. In pratica si tratta di una probabilità più bassa di quella di azzeccare un numero alla roulette.
Per fare queste stime basta incrociare alcuni dati. Intanto la dotazione finanziaria della misura voluta dalla Giunta Fugatti. Nel 2022 i soldi stanziati saranno 200mila euro che saliranno ad 1 milione del 2023 per diventare 1,2 milioni dal 2024. Calcolando poi che ogni donna in Trentino mette al mondo in media 1,4 figli, significa che il contributo medio a nuova coppia non potrà superare i 21mila euro. Facendo due semplici divisioni si arriva a stimare - sicuramente per eccesso visto che in alcuni casi le coppie purtroppo si lasciano e che non tutte hanno un Icef inferiore a 0,40 - i numeri di cui sopra.
Se la Giunta volesse garantire risorse uguali per i nuclei familiari sotto i 40 anni che mettono al mondo un figlio facendo accedere tutti alla dote giovani, dovrebbe in realtà stanziare a regime ben 67 milioni di euro, molto di più delle risorse che ogni anno trasferisce ai nuclei con figli (circa 55 milioni di euro).
Lo ripetiamo: crediamo che l’indipendenza dei giovani e l’aumento della natalità siano delle vere e proprie emergenze. Servono quindi misure strutturali ed universali. Proprio nel corso degli Stati generali del lavoro abbiamo avanzato proposte specifiche su questi temi, per ridurre la precarietà ed alzare i salari dei giovani e per aiutare le famiglie nella loro ricerca di avere dei figli sostenendo l’occupazione femminile e ampliando i servizi di conciliazione. Poi bisognerebbe avere una vera politica abitativa, ampliando gli alloggi a canone sociale o moderato e agevolando l’acquisto della prima casa, visto il peso dei prezzi delle case sui bilanci familiari. Per questo siamo pronti ad aiutare la Giunta provinciale a definire misure efficaci in questa direzione. Ma bisogna partire da queste priorità, invece di mettere in piedi lotterie che non hanno nulla a che vedere con le politiche per i giovani e per la natalità”
Trento 15 luglio 2022