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Contratto Sanità: c'è la firma

«È un momento importantissimo per il Trentino: la firma per rinnovare il contratto collettivo della Sanità è la conclusione di un percorso davvero lungo e non sempre facile».

Contratto Sanità: c'è la firma

«È un momento importantissimo per il Trentino: la firma per rinnovare il contratto collettivo della Sanità è la conclusione di un percorso davvero lungo e non sempre facile». Questo il commento di Luigi Diaspro (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp), Giuseppe Varagone (Uil Fpl), Cesare Hoffer (Nursing up) e Paolo Panebianco (Fenalt). «Questo, però, rappresenta un punto di partenza ma anche di arrivo: ora inizia la trattativa per il prossimo triennio».

I sindacati sono soddisfatti all'uscita della sede Apran a margine dell'accordo. «Le trattative sono state lunghe e difficili - dicono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Nursing up e Fenalt - ma le battaglie portate avanti in modo duro e costruttivo hanno portato questi importanti risultati. È fondamentale riuscire a dare queste prime risposte, molto attese, alle lavoratrici e ai lavoratori, ancora impegnati in prima linea e con grande senso di responsabilità in questo periodo così difficile: un impegno reso ancora più stressante dall'emergenza Covid».

C'è stato un incremento del 4,98% sul tabellare che va dai 78 ai 138 euro dal1/1/2022; inoltre c’è il riconoscimento una fascia economica per tutti, con due decorrenze, gennaio 2022 e 2023. Il sistema indennitario provinciale è stato equiparato a quello nazionale per quanto riguarda il settore sanitario e il pronto soccorso, a decorrere dal 1/1/2021, come da noi richiesto.

Le parti sociali evidenziano il grande lavoro portato avanti, anche attraverso azioni dietro le quinte e con molta pazienza. «Rimarchiamo, però, l'importanza che non si intervenga tramite un'apposita legge nel definire i criteri, come avvenuto erroneamente sull'indennità Covid. Le troppe leggi - spiegano i sindacati - rendono farraginosa la negoziabilità: c'è la necessità di dare risposte sempre più veloci, innovative e moderne in questo contesto molto fluido con continui cambiamenti e con l'insorgere di nuovi bisogni».

Bloccato per queste ragioni il discorso sul premio Covid. «Non si è raggiunta una sintesi e contiamo di chiudere questa partita alla prossima occasione. In generale comunque l'impegno non è finito: ora si deve far partire la trattativa per l'accordo 2022/24 per salvaguardare le professionalità, mantenere la capacità di spesa e adeguare i salari. Oggi festeggiamo un grande risultato ma si deve dare seguito al Protocollo d'intesa per rispondere a tutte le altre esigenze ancora non risolte», concludono Diaspro, Pallanch, Varagone, Hoffer e Panebianco.

 

 

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