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Magazzino Sait. No alla cessione dei contratti, no ai ricatti

Oggi in assemblea i lavoratori decidono subito di proclamare una giornata di sciopero


Dopo l’annuncio a mezzo stampa dei
vertici Sait sull’esternalizzazione dell’ultima parte della gestione del magazzino, si è riunita oggi l’assemblea dei magazzinieri del Sait. Gli operai – circa 70 - hanno respinto ogni ipotesi di cessione dei contratti individuali definendola un vero e proprio ricatto al quale non voglio cedere.
“I lavoratori si sono sentiti offesi dalle parole del presidente Dalpalù che sulla stampa ha parlato di “anarchia”– raccontano Paola Bassetti della Filcams, Lamberto Avanzo e Gabriele Goller della Fisascat e Walter Largher e Vassilios Bassios della Uiltucs -. Pretendono al contrario rispetto per i sacrifici fatti in tutti questi anni che certo non possono essere definiti “acqua passata”. E’ anche grazie al loro impegno e al loro senso di responsabilità che Sait ha risalito la china”.
Senza nascondere rabbia e amarezza gli operai hanno fatto notare che la motivazione addotta dall’azienda per giustificare l’esternalizzazione e secondo cui la legge non prevederebbe la possibilità che gli addetti diretti di Sait lavorino negli stessi orari degli operai dei servizi esternalizzati è sconfessata da quanto accade tutti i giorni da oltre 10 anni nel magazzino di Via Innsbruck, ossia il fatto che lavorano assieme.
Per questo all’unanimità l’assemblea dei lavoratori ha proclamato una intera giornata di sciopero già per oggi. Nuove azioni di protesta verranno valutate nei prossimi giorni.

 

 

Trento, 13 maggio 2022

 

 

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