Prosecuzione lavoro agile al Comune di Trento
Un accordo mai condiviso
Il sindacato ha da sempre creduto nel lavoro agile come opportunità di ammodernamento organizzativo della pubblica amministrazione, oltre che come strumento di conciliazione delle esigenze vita-lavoro del personale, comportante anche ricadute positive sull’ambiente derivanti dalla riduzione degli spostamenti dei dipendenti.
Negli scorsi mesi si è più volte ricercato la definizione contrattuale del lavoro agile post-emergenziale in sede APRAN. Purtroppo dopo più incontri, si è dovuto constatare un atteggiamento di chiusura da parte datoriale su punti fondamentali di regolazione dello strumento. In particolare, si è riscontrato una pretesa di totale discrezionalità nell’individuare i beneficiari del lavoro agile, una forte limitazione dei luoghi da dove poter svolgere la prestazione (necessariamente all’interno dei confini provinciali) e soprattutto la richiesta di una contattabilità del dipendente anche oltre l’orario di lavoro. Le trattative si sono pertanto interrotte poco prima del termine dello stato di emergenza.
Parallelamente il Comune di Trento ha durante la pandemia attuato il lavoro agile in totale autonomia predisponendo un disciplinare mai concordato con le organizzazioni sindacali che hanno al riguardo presentato più osservazioni su alcune criticità sempre ignorate.
Ora il Comune di Trento, a differenza della Provincia che ha prorogato in modo autonomo il lavoro agile fino al 30 giugno, chiede alle stesse organizzazioni sindacali di sottoscrivere un accordo decentrato che avalli il loro disciplinare attuato autonomamente, in un contesto tra l’altro di complicate relazioni sindacali che non stanno agevolando il confronto. Non aiuta nemmeno l’uscita sulla stampa sull’argomento in questa fase riportando anche un presunto incontro sindacale che non risulta essersi tenuto.
Non potendo sottoscrivere un accordo che comprenda un disciplinare mai condiviso, si ritiene che il Comune di Trento possa prorogare i contratti di lavoro agile in essere fino al 30 giugno, in modo analogo alla Provincia di Trento. Diversamente, le organizzazioni sindacali sono sempre disponibile ad avviare una reale contrattazione decentrata, come previsto dal contratto collettivo, che interessi tutti gli aspetti di regolazione del lavoro agile e/o ad individuare nel frattempo una soluzione alternativa che, in attesa di una regolazione contrattuale, permetta comunque la prosecuzione temporanea del lavoro agile anche al Comune di Trento, senza avallare un disciplinare mai concordato.
F.P. CGIL CISL FPS FE.N.A.L.T.
Mirko Vicari Maurizio Speziali Loris Muraro