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IntesaSanpaolo. Lunedì sciopero in regione contro nuovi tagli

Sindacati: in dieci anni dimezzati gli sportelli e ridotto il personale. E si prospetta un ulteriore ridimensionamento della presenza della banca in Trentino e in Alto Adige

Non si arresta il processo di ridimensionamento della presenza di IntesaSanpaolo in regione. Dall’integrazione della Banca di Trento e Bolzano nel gruppo nazionale le filiali sono state dimezzate e il personale fortemente ridotto. Un processo che è destinato ad andare avanti visto che il nuovo piano industriale del gruppo prevede un taglio di 1050 sportelli su tutto il territorio nazionale. E non sembra ci sia alcuna intenzione di investire su nuove assunzioni per bilanciare le consistenti uscite attraverso pensionamenti, esodi e dimissioni. “Il tutto avviene senza che a questa diminuzione di risorse corrisponda una altrettanto importante diminuzione dei risultati richiesti a chi è rimasto” dicono Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca-Uil e Unisin. Oggi in Trentino Alto Adige lavorano circa 320 dipendenti, suddivisi nelle 40 filiali, punti vendita e direzione.

Per queste ragioni unitariamente le sigle sindacali hanno indetto una giornata di sciopero in regione per lunedì 14 marzo.

La banca nel momento di massima espansione, vantava in regione oltre 60 filiali tra quelle dedicate ai privati e quelle rivolte alle imprese – ricordano i sindacati -. Di queste filiali, alcune delle quali storiche, ne rimangono oggi una trentina, destinate fatalmente a diminuire ancora. Conseguenza di questa politica è l’aumento del disagio di lavoratrici e lavoratori, spesso costretti a lunghi spostamenti da una località all’altra per recarsi sul posto di lavoro, l’aumento dei carichi di lavoro, con il rischio di un servizio meno efficiente nei confronti della clientela”.

Per cercare di porre un freno a questo stato di cose, nelle ultime settimane le organizzazioni sindacali di categoria hanno promosso una serie di assemblee cui hanno aderito la stragrande maggioranza dei lavoratori e lavoratrici della regione. Durante le assemblee la discussione è stata partecipata e serrata e non ha lasciato adito a dubbio alcuno: è assolutamente necessario che IntesaSanpaolo provveda a colmare gli organici della rete con nuove assunzioni, possibilmente operate in loco, per diminuire i carichi di lavoro, per continuare a fornire un servizio efficiente alla clientela e per operare finalmente un minimo di ricambio generazionale.

Intanto però nulla sembra muoversi. E di fronte all’immobilismo dell’azienda e ad un processo di impoverimento che va avanti ormai da anni non è rimasta altra strada alla mobilitazione con l’indizione di una prima giornata di sciopero lunedì 14 marzo. “Crediamo sia giunto il momento di un segnale forte all’azienda, ma anche ai clienti che hanno diritto di conoscere la situazione di disagio in cui lavorano le colleghe e i colleghi”, concludono le cinque sigle.



Trento, 10 marzo 2022



 

 

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