Provincializzare l’Agenzia delle Entrate significa meno servizi e più evasione fiscale
Fp CGIL Alto Adige-Sudtirol, FP CGIL Trentino, CISL FP Trentino, FLP Trentino Alto Adige, UILPA
Le OO.SS. del pubblico impiego hanno espresso oggi alla Commissione dei 12, durante un’audizione, un parere assai critico e contrario sul progetto di delega dallo Stato alle Province Autonome di Trento e Bolzano riguardante l’Agenzia delle Entrate e le Commissioni Tributarie. Una valutazione negativa che attiene alle conseguenze sui servizi, sui contribuenti e sul personale e che rischia di indebolire la stessa Autonomia Speciale.
- Sui servizi e sui contribuenti, dovendo distinguere l’Iva (che resta di competenza nazionale) e imposte erariali (di natura statale ed in subordine di competenza provinciale), si duplicherebbero per ogni territorio provinciale il numero dei soggetti coinvolti nell’erogazione dei servizi stessi e nel controllo delle dichiarazioni fiscali. Costringendo i contribuenti a duplicare i propri oneri rispetto ad oggi. Il tutto, peraltro, a parità del numero attuale dei lavoratori.
- Sul personale, poiché non sono rinvenibili nei contratti provinciali di destinazione condizioni giuridiche, economiche e professionali equiparabili a quelle possedute, tanto più alla luce della nota vicenda dei contratti pubblici provinciali ove il costo dei rinnovi è stato dichiarato di difficile sostenibilità.
- Sulla stessa Autonomia Speciale, a causa del prevedibile conflitto di interessi tra controllori e controllati, delle maggiori difficoltà nei controlli e nel rischio concreto di un aumento dell’evasione fiscale.
Una delega così congegnata produrrà meno servizi, di minore qualità ai contribuenti delle due province autonome, più oneri per le imprese e minori incassi per l’autonomia. Il tutto sacrificando una Pubblica Amministrazione (Agenzia Entrate e Commissioni Tributarie) tra le più avanzate e digitalizzate d’Europa.
Per un’organizzazione dei tributi più efficiente, occorrerebbe innanzitutto approfondire la complessità dei compiti affidati all’Agenzia e la struttura dei suoi processi. Si possono individuare soluzioni alternative atte a favorire una più efficiente funzionalità degli uffici dell’Agenzia per migliorare il servizio pubblico ai cittadini utenti, offrendo, ad esempio da parte delle due province di Trento e Bolzano una maggiore collaborazione ed un concreto sostegno alla macchina fiscale, senza necessariamente gestire direttamente una delega tout court che rischia di favorire, al contrario, contenziosi, burocratizzazione, evasione fiscale e peggioramento delle condizioni contrattuali del personale.
Chiediamo quindi una discussione seria, tecnica, non ideologica, una discussione che fin qui non c’è stata e che non può certamente ritenersi esaustiva con i 10 minuti di audizione che ci sono stati concessi oggi, senza confronto né possibile articolazione dei temi. Insomma, una pura formalità, che lascia trasparire una volontà “politica” di procedere nell’acquisizione della predetta delega, a prescindere che essa possa produrre molti danni per i cittadini utenti e le imprese.
All’audizione di oggi ha partecipato anche il Direttore Generale dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini che, naturalmente, vista la trasparenza che regna nella Commissione dei Dodici, non sappiamo come si sia pronunciato.
A breve saranno calendarizzate assemblee con il personale, dibattiti pubblici, con il massimo coinvolgimento degli organi di informazione per spiegare ai cittadini contribuenti il perché della nostra contrarietà.